Dio degli Uomini

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Le forze del bene hanno cannato e andare tutti a farvi fottere.

    Group
    Professori
    Posts
    7,313
    Reputation
    +12
    Location
    Silent Hill - Brookheaven Hospital

    Status
    Anonymous

    Si sveglia in un mare di informazione pura. Sa chi è, perché è al mondo, sa chi sono loro. Dovrebbe essere qui ad aiutarli, ad ascoltare le loro preghiere, ma anche se chiama loro non si voltano e allora piange piange piange implorando che qualcuno nell' universo gli dia attenzione. Ma è solo. Solo, mentre viene fatto a pezzi e spedito via alla velocità della luce.



    " Cheppaaaaaaaaaaalle!!! "
    Devil May Cry School, infermeria. Una notte come tante, se si esclude il turno extra toccato allo staff. Ma come accade ad ogni vacanza di Natale a Mallet, la settimana prima della vigilia si inaugura il Week End del Morto, antica festività che vede i Cacciatori e le altre entità stanziate in città darsele con una frequenza maggiore del solito. In uno slancio di amore verso il detto a Natale siamo tutti più Buoni, gli ammazzademoni più Oscuri & Kattivi scendono in città a farsi una birra - sicuramente nella speranza che qualcuno gli chieda cos' hanno per poterlo snobbare - e usano l' alcool come scusa per scaricare un po' della loro sociopatia, o magari no, manco la scusa dell' alcool regge e alcuni se ne vanno in giro a far danni perché si, sono nervosi oppure si annoiano e volano auto e insulti finche i MTSC o qualche prof di ronda non insegna un po' di disciplina a suon di pallottole. E questa notte é peggio del solito: la notizia é arrivata in un lampo assieme ad un ordine di massima priorità, Ania Mac é morta e la Scuola ha richiesto l' autopsia entro mezz' ora. Ma il massacro é nell' aria, questo Alaista lo percepisce da tanto ormai, senza che neppure le sue doti da oracolessa riescano a dirle di più. Sente solo una grande attesa, le anime dei morti che fremono. L' arrivo dello straniero da Night Town, la sera prima, non ha fatto altro che confermare quello che lei gia sentiva. Cox stesso si é chiuso con lui in sala operatoria e deve ancora dare cenni di vita. Sta arrivando qualcosa, e il massimo che può fare é stare all' ingresso e sentire la sua collega che sbuffa, in attesa che arrivi il corpo.
    Shin é stato tirato giu dal letto. La Scuola lo ha mandato a prelevare il corpo insieme ad un collega e l' ambulanza traballa mentre risale Mallet fino all' Ospedale. Anche lui si sente strano ultimamente, ma forse deve solo abituarsi alla vita assurda dell' Isola. Eric è vicino a lui. Non é scosso e non sente nulla di strano, ma chissà come mai si ritrova a pensare a una cosa che lesse sui batteri. Era lì a spulciare un saggio di sociologia, riflettendo sulla velocità e la complessità in continua crescita nello sviluppo tecnologico, quando così, per caso, si imbattè in quella frase:

    ... anche i batteri sulle piastre Petri muoiono di colpo dopo la massima espansione.


    Non c' é un motivo preciso e non è che si senta a disagio. Gli ronza solo in testa nell' ultimo periodo.
    Il mezzo si ferma, ai due ragazzi l' ordine di portare la barella oltre l' ingresso e farsi scortare da Aly nella sala settoria. Lontano, Mallet Town brilla come sempre. Sta per succedere qualcosa. Ma a nessuno frega niente.

    Prego, abbiano inizio i post introduttivi. Tranquillo Beast, non ci siamo scordati di te. Fred entrerà in scena tra qualche post!
     
    Top
    .
  2. †__ Hunter__†
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    amadeuscho
    Pesa. Pesapesapesapesapesapesapesa..

    Non è certo di quanto e men che meno ha voglia di calcolarlo. Prega solo Dio che le rachitiche braccia affaticate reggano lo sforzo; Far cadere la barella si concluderebbe con 1/2/3/4/5/6.. ..18! 18 possibili scenari,ognuno dei quali prevede una buona dose di imbarazzo. Tra l'altro,Dio non esiste,l'ha dimostrato filosoficamente,algebricamente e persino empiricamente. Poi la madre,da fervente religiosa,lo ha preso a ceffoni e lo ha sollevato di forza. E lo ha allattato.
    Soppesa la lunghezza delle racchette,valuta la distribuzione del peso. Pur bilanciando perfettamente lo stesso su braccia e spalle,dubita che lo sforzo diminuirebbe poi di molto. Impreca tra se e se.
    Il ragazzo dall'altra parte delle racchette,d'altro canto,non pare avvertire la stessa fatica. Si chiama Shin,è un novizio e le sue palpebre battono lo 0,2 - 0,3% più del normale nonostante gli occhi paiano sufficientemente idratati. Una mente mai in riposo registra l'informazione,ne elabora ogni possibile causa e conseguenza ed archivia con precisione maniacale,attendendo che la parte cosciente del cervello cestini il tutto. E questo non accade mai.

    Il telo copre il cadavere,ma ha fatto in tempo a dare un'occhiata. Le possibilità che accada sono alte,ma comunque non ci crede. Questa.. è una cacciatrice? Parlando di empirico,niente è più sperimentalmente dimostrato del fatto che non diventi cacciatrice,se non hai prima lavorato per Victoria Pubblic,con un paio di ali di struzzo sulla schiena.

    E la donna è morta. E mamma diceva sempre che non si giudicano i morti,quindi pensa ad altro.

    ... anche i batteri sulle piastre Petri muoiono di colpo dopo la massima espansione.


    Mmmh.. Curioso,ricorrente. Ma non essenziale. Il suo subonscio talvolta lo fà. Raccoglie le informazioni che i sensi carpiscono,le rielabora e poi gli sussurra nell'orecchio. Intuirne il collegamento,accendere la lampadina,stà al suo pensiero cosciente. Talvolta richiede frazioni di secondo,altre volte giorni. O anni. In questo caso,però il lavoro andrà subappaltato al suo subonscio. Tesla vibra nell'ampia tasca dei pantaloni cargo. Rispondere è impossibile e l'attrezzo vibra ancora un paio di volte fino a quietarsi..

    Poco ispirato davvero,ma non mi andava di farmi attendere


    Edited by †__ Hunter__† - 18/7/2015, 19:45
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Beh... è la vita... sono cose che capitano dopotutto >>

    Group
    Alunni Classe Sparda
    Posts
    5,631
    Reputation
    +1
    Location
    Dall'oblio più profondo e oscuro

    Status
    Anonymous
    «Ma che...?» un cadavere? Davvero? No dico, ma stiamo scherzando? Ma siamo seri?!?! «in questo posto c'è qualcosa di sbagliato...»

    poco tempo fa

    annuncio importante a tutti gli studenti all'interno della scuola: c'è un'emergenza ed è necessario tutto l'aiuto disponibile, tutti gli studenti devono riunirsi all'ingresso «... nooo, altri cinque minuti...» disse Shin ancora addormentato mentre si tirava su le coperte sperando di bloccare il rumore proveniente dall'esterno, quando all'improvviso si poté udire un tonfo provenire dalla sua stanza «ouch, che è successo? Cos'è tutto questo baccano?...» disse Shin mentre si rialzava da terra... era stato tirato giù dal letto da uno dei membri dello staff costretto a rimanere per gli straordinari... non hai sentito l'annuncio? tutti gli studenti presenti nella scuola devono radunarsi all'ingresso «ecco cos'era quel baccano...» disse per poi cimentarsi in un sonoro e lungo sbadiglio. cacciò fuori il membro dello staff, si cambiò e si diresse verso l'ingresso come era stato richiesto dall'annuncio solo per trovare un'altro ragazzo ed un'ambulanza ad aspettarlo ok, ci è stato detto di prelevare e trasportare un corpo fino all'ospedale, muoviamoci. E ciò ci riporta all'inizio...

    ora

    «Qualcuno mi spiega cosa diavolo sta succedendo? Perché stiamo trasportando un cadavere all'ospedale?» certo, forse non erano le domande più intelligenti da fare, ma si era svegliato da poco e per un qualche motivo si sentiva stranamente stanco o forse era meglio dire strano... «sarà che mi sono svegliato da poco? O forse che non mi sono ancora abituato alla pazzia di questo posto... o magari entrambe...». Il tragitto per l'ospedale fu un'inferno: fra le zero spiegazioni dategli, la stanchezza, il sonno e la dannata ambulanza che traballava si sentiva uno schifo...


    Non è venuto un granché, ma non potevo far aspettare oltre! Perciò anche se non sapevo cosa inventarmi per allungarlo un po, alla fine l'ho postato U_U
     
    Top
    .
  4. • White Snow •
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    jpg
    Narrato
    "Pensato"
    Parlato
    Off of time

    Fumo.
    Aleggia nell'aria pesante. Si divide bisofrcuto, si unisce e ruota, crea curvature che distorcono la realtà.
    Aspira, respira, emette. Rimetto.
    Il viso si contrae, il collo ha uno scatto prima a destra, di pochi gradi, poi a sinistra. Secco. Secca. Ha la gola secca e la pelle mandida di sudore.
    Loro urlano.
    No.
    Parlano.
    No.
    Si lamentano. No gridano no si stringono in una morsa no aspettano no.
    No.
    Mi aspettano. Si muovono intorno a me, mi entrano dentro e mi lasciano, quasi una morsa ai polmoni.
    C'è qualcosa.
    C'è qualcosa di maledettamente sbagliato.
    E io rimango stesa, e le ascolto mentre mi avvertono in una lingua che non è la mia.
    Sbagliato.
    C'è qualcosa di maledettamente sbagliato.


    Eppoi butta la sigaretta consumata fino al filtro, non si prende neanche la briga di spegnerla. L'altra sbuffa ancora, di nuovo. Non ne può più quel rumore è insopportabile, sono tutte stanche quella notte. Alaista lo è più di tutti, però. Sono notti che non dorme, qualcosa le si muove dentro e la tiene sveglia, neanche i tranquillanti la scacciano, neanche l'alcool, neanche entrambi.
    Qualcosa aleggia nell'aria, i fili dei morti vibrano acute e orribili melodiose canzoni lamentose al riguardo.
    E la Vista le fa male, la porterà alla pazzia. Ha scrutato per giorni Mallet Town per capire che sta succedendo, per capirci qualcosa ma nulla. Si sente un'idiota.
    C'è qualcosa di maledettamente sbagliato
    Sono giorni che lo ripete.

    Poi quella sera la cigliegina sulla torta. Cox chiuso in sala operatoria con uno che non sa chi sia di cui non gli ha accennato. Ma non si stupisce: Cox non le parla da giorni se non sporadiche volte. Per ordinarle cosa fare.
    "Qualcosa di fottutamente...maledettamente...sbagliato"
    Perchè non ha capito che sta succedendo? Perchè NESSUNO si è accorto di nulla o capito nulla?
    Un ultimo ordine.
    Un corpo morto. Un'autopsia da fare in poco tempo. Una cacciatrice, dalla scuola. E non una non particolare, ne muoiono mille al giorno, per le maniere più disparate. Ania Mac. Un nome conosciuto. Sarà per quello la fretta? Perchè così in fretta? Qualcuno sa e non ha detto niente? Perchè? O perchè no...questo la preoccupa di più.
    Suoni della sirena, un altro sbuffo, Alaista sussurra un insulto a quella collega di cui non ricorda il nome e si avvicina dove si ferma il mezzo.
    Porte si aprono, sbattendo. Ruote di ferro della barella stridono mentre questa viene tirata giù. Non dicono nulla di importante i barrellieri, solo che è deceduta presumibilmente alle 10:27 P. M. Autopsia immediata, accompagnata da due studenti.
    Non sa chi siano, e non le interessa. Si mette al suo posto a destra, sulla testata, e comincia a tirare la barella. Tocca il ferro,ha quasi un mancamento. Quella ragazza. Una catenina della madre. Religione, E' atea. Era atea. Le sis tringe un nodo allo stomaco e quasi vomita ma non si ferma.
    Kan'as...
    La collega la richiama. E' preoccupata. E lei è umana, semplice, non ha le sue percezioni, ma la vede strana e quindi si preoccupa. Una domanda silenziosa aleggia, e l'araba non fa altro che sorridere stranamente, tirata e stanca.
    Presto sapremo che succede, Melly
    Melly. Ecco come si chiamava, Melly.
    La corsa continua, anche se trasporta un cadavere corrono per i corridoi, nessuno si affianca. Medici o infermieri. Nessuno. Come se sapessero cosa non fare. Le da sui nervi.
    E infine arrivano davanti alle porte del reparto.
    Si bloccano un attimo, Alaista respira profondamente e cerca di riprendere il controllo. Le anime urlano ancora nella sua testa...oppure è la pazzia che bussa alla porta?
    Non lo sa, in quei giorni senza sonno il sottile che divide i due mondi è così sottile...e non sa perchè. Non lo capisce. Idiota.
    Si volta, le cavità si fermano prima su un cacciatore poi sull'altro e ci mette qualche secondo per proferire parola.
    ...Venite anche voi, nel caso vi accompagnerò fuori in sala d'attesa personalmente
    Una risposta quasi meccanica, le fa venire una sensazione di amaro in bocca terribile da quanto è macchinosa. Non vuole entrare in quella sala. Qualcosa la attende oltre quella sala. E non sa cos'è.
    E non le piace.
    Non vuole.
    Mani fredde e sudate, stringono il ferro della barella, lo stomaco chiuso e neanche una goccia di saliva da buttare giù nella gola arida. Solo labbra contratte e che riesce a non mangiucchiarsi. Una frazione di secondo, poi si rigira e sospinge il cadavere oltre la porta.
    E le anime piangono...

    CITAZIONE
    Abilità usate

    21 GRAMMI

    Alaista tornando nel mondo dei cacciatori causa il risveglio di Artemisia, che si era assopita quando lei se ne andò e con cui aveva sempre avuto un legame forte che mai sarebbe potuto spezzarsi. Tornano quindi in un mondo dove la "magia" esiste Artemisia rifece la sua comparsa tornando ad essere parte indissolubile della strega, donandole quindi i propri poteri, compresa la manipolazione di quei 21 grammi che lasciando il corpo di un morto e che sono attribuiti al peso dello Spirito. Come riesce a farlo? Diventando a sua volta una strega delle Anime quella l'anima di Alaista è più "pesante" rispetto agli altri esseri viventi. e quindi funge da calamita per gli altri spiriti (attenzione: sono anime, non fantasmi).
    Ogni luogo ha delle anime che volteggiando senza interagire con i viventi, ma quando Alaista è nelle vicinanze queste, riconoscendola come una sorta di "regina" dato il suo peso maggiore, esse si mettono al suo servizio rendendosi visibile ed illuminandosi leggermente di azzurrino. Alaista, dal canto suo, può decidere di usarle per i suoi scopi, manipolandole e raggruppandole in tre diverse forme: frusta, raggio e scudo, le cui dimensioni varieranno rispetto al numero di anime raggruppate (esempio: le anime di un cimitero saranno più numerose rispetto a quelle di un centro commerciale).
    Le anime, naturalmente, per capire gli ordini di Alaista hanno un livello di intelligenza simile a quello dei cani addestrati, e la loro fede nella loro Signora li porterà ad avvisare la strega se c'è un pericolo imminente. Anche se starà poi alla bravura della ragazza schivare i colpi e difendersi...
    MANIPOLAZIONE-SUPPORTO


    ORACOLO

    Alaista è cieca. Non vede nè mai potrà più vedere, neanche impiantandole degli occhi sostitutivi perchè morirebbero, appassendo per una voltontà più forte di quella della strega. Perchè questo accade?
    Nel momento in cui se li strappò non era sotto effetto di strane droghe o preda di una frenesia masochistica, anzi l'avrebbe evitato con molto piacere, ma era l'unico modo, secondo leggende con radici Etiope, di acquisire la Conoscenza del bene e del male e poter guardare il mondo non con gli occhi della mente ma con quelli dell'anima.
    Conoscenza che le permise di trovare il modo (anche se adesso non lo ricorda) di riaprire le porte dimensionali. Conoscenza che le permette ora di sapere tutto solo se lei lo vuole. Alaista è capace infatti di sapere in tempo reale cosa il suo avversario sta pensando\ha intenzione di fare\con quali armi\tecniche\abilità nel post su cui si concentra: non si tratterà mai più di un tizio che attacca con un'arma, ma bensì della consapevolezza che quel personaggio, in quel post, la sta attaccando con quell'arma che ha determinate caratteristiche, usando un'abilità che funziona in quel modo insieme a quelle tecniche che hanno quegli effetti. Uno scan a ciò che le succede intorno in quel momento (quindi tranquilli utenti timidosi, non si parla di una conoscenza di tutto il personaggio ma solo di quello che fa in quel post in particolare).
    Questa abilità non funziona solo suoi personaggi. Concentrando il raggio d'azione sull'ambiente circostante, per quanto cieca, sarà in grado di scansionarlo e acquistare la consapevolezza di dove si trova, cosa contiene quel luogo (trappole comprese) e così via.
    Lei non vede, non le serve, perchè lei sa.
    NB Alaista può usare questa abilità 6 volte a combattimento su un oggetto\personaggio alla volta!
    SUPPORTO
    Malus: cecità inguaribile


    Edited by • White Snow • - 29/7/2015, 12:59
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Le forze del bene hanno cannato e andare tutti a farvi fottere.

    Group
    Professori
    Posts
    7,313
    Reputation
    +12
    Location
    Silent Hill - Brookheaven Hospital

    Status
    Anonymous
    La gente dimentica che anche lui é un Cacciatore. Solo perché non va in giro a distruggere dieci vite per ogni una che ne salva, solo perché non si aprono i cieli al suo passaggio e le sue prede non sono belve alte dieci piani e non fanno rumore. Alla gente non importa che lui dia la caccia a mali che si annidano in corpi alieni e ipotetici, tra organi vasti e complessi come intere dimensioni - perché i Cacciatori sono immuni alle malattie dei mortali, ma in compenso sviluppano disagi unici e incomprensibili quanto i poteri che dominano - e tutto sommato gli sta bene così. Perché é lui il Dio che prende in giro gli Hunters, quando nessuno li guarda e possono permettersi di strisciare trasformati in ammassi sanguinolenti di dolore, bambini che piangono e non più gli invincibili signori degli elementi.

    Le sonde si muovono nella sua testa, toccano l' ambiente circostante con zampe di ragno sottili come capelli. Toccano il corpo del campione per racimolare dati: temperatura corporea, stato fisico, pressione sanguigna... e il campione sei tu, Sunshine.
    Non raccolgono nulla che abbia senso.

    Cosa diavolo sei?



    Tu lo ricordi, Re Bestia? Due stranieri entro i limiti delle tue mura, il loro sguardo disgustato e deluso come dono verso la capitale che hai creato col tuo sangue, il tuo ferro, i tuoi incubi . Uno dei due sembrava semplicemente annoiato dal suo cielo plumbeo, dalle mura di ferro liquido.
    - Poco di impatto direi. Un monumento all' autocelebrazione, costruito da un bambino che ha solo amici immaginari. -
    Li hai sentiti definirla una squallida casa dei fantasmi e poi più nulla, le fibre di realtà intessuti per crearla sono stati slacciati come capelli sotto un pettine e in quel momento ti hanno mandato un pensiero, un ammonimento.
    Come hai osato solo pensare di poterti sedere vicino a noi? Quale divinità ti ha fatto credere di avere anche solo il diritto?
    Nessuna delle tue ombre ha urlato mentre la terra da te reclamata si contraeva su sé stessa come una stella, un nucleo di luce purissima in cui ti é parso di scorgere un bambino. Feralia non esiste più, Feralia non é mai esistita. Era solo un sogno di squallore e solitudine.
    Hai ucciso un nostro Fratello e riempito la sua casa col tuo fetore. Hai ucciso un uomo che voleva creare il futuro, Padre della sua gente. Credi ti faccia onore? Era il più vecchio e stanco di noi Quattro. Sei codardo e ridicolo come il Leone che porti nel tuo stemma.
    E via. La corsa verso la Scuola, l' arrivo col corpo marchiato dalle ferite, le forze defluite fuori fino all' ultima goccia. L' ultimo pensiero cosciente é stato quel medico dagli occhi blu, sgranati come se in te avesse appena visto il più imperdonabile degli affronti. Perché hai perso i sensi? É stato lui?
    Solo il pianto, alla fine. Se il tuo o quello del bambino solo gli dei lo sanno. Anche l' Oracolo piange di fianco a te nel vederti schiacciato su un pavimento bianco, senza gambe, senza braccia, mentre un ragno di filo metallico gratta la superficie del tuo ventre. Sei piccolo, il più insignificante dei batteri, inchiodato su un vetrino da laboratorio.

    Dimmi cosa diavolo sei!


    Puoi giostrarti come vuoi il flashback di Sunshine che corre alla scuola e il motivo per cui è depotenziato - distruzione di Feralia, ferite, la vivisezione che sta subendo da Cox -, ho lasciato tracce vaghe apposta. Al momento sei inchiodato a terra su una superficie di vetro, non riesci a scorgere altro a parte il ragno che sta estraendo campioni dal tuo corpo e la presenza enorme, ma indefinibile, del Dottore che ti osserva.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Professori
    Posts
    3,958
    Reputation
    +10

    Status
    Online

    Cosa



    Il suono è una perturbazione dello spazio. Diventa un'onda, l'onda è parte di una corrente, si crea un flusso ordinato. L'ordine pone un limite spaziale, la direzione dell'onda dà una direzione allo spazio, la sua permanenza permette una percezione temporale, spazio e temo di sbrogliano attorno ad essa, ridanno ordine alla realtà, creano quiete nel caos.
    Lui però non sente niente.
    Forse galleggia, ma gli manca la percezione sensoriale per determinarlo. Non sente il suo corpo.
    Forse allora è in coma, ma è incapace di formulare un pensiero e se potesse, si renderebbe conto di non riuscire a concepire se stesso. Non sente se stesso.
    Forse la sua mente è dispersa, spezzata, ridotta in briciole e sparse nel vento. Forse si. Ma non ci sono brandelli che cercano di riformarsi, non ci sono flash, non c'è la sensazione del caos perché non c'è sensazione. Nulla esiste, in lui e al di fuori di lui. Non esiste nessun Lui. La realtà è una sfumatura di colore senza colore e niente esiste al di fuori dell'assenza di colore.

    Diavolo



    Vibrazione. Perturbazione.
    Perché ci sia una vibrazione è necessario che qualcosa vibri. Dunque qualcosa esiste. Ma lui la sente e se lui la sente allora lui esiste.
    Cos'è?
    [Apri gli occhi]
    Plic plic plic plic
    [Qualcosa cade]
    Plic plic plic plic
    [La senti? La sento]
    Lacrime nel buio. In silenzio, qualcosa grida. Lui la sente. E in un attimo, il silenzio è fragore.
    Cosa?
    E' solo liquido, un'ameba nera dissolta nella matrice dell'universo. Brandelli di lui macchiano la realtà, le sue ossa sono frammenti incastrate tra gli ingranaggi del tempo, lo spazio scivola e annega in lui e lui annega nello spazio. Non vede, non sente, non prova, non percepisce, semplicemente sa. I tentacoli del suo ego si allungano, strisciano nella membrana, si aprono un varco tra i filamenti della realtà, alcuni vengono aggirati, altri vengono strappati e bruciati dalla ferocia che è la sua essenza.
    Io
    Un'anima ancora per la chiamata. L'Ego striscia fino ai brandelli tumefatti che sono la sua mente. Materia spugnosa, pezzi solidi che scorrono nella matrice, orrendi abomini. Fanno schifo, e l'Ego lo sa, non li desidera, non più di quanto un arto sano desidererebbe ricongiungersi a delle cellule cancerogene. Ma sa anche di averne bisogno.
    Lentamente, l'Ego allunga i tentacoli, sfiora i brandelli, li circonda, li lascia entrare, permettendo alla loro disgustosa razionalità di corrompere la sua genuina ferocia. I frammenti non sono più frammenti, si sfiorano, si toccano, hanno lingue e si leccano a vicenda, fanno l'amore nel suo Ego. Uno ad uno, impregnano se stessi, divengono bolle di materia gravida. Poi, tutti assieme, lentamente, partoriscono la sua Mente.
    E Lui ricorda.

    Non li guarda. Li percepisce e basta, l'Oracolo è al suo fianco e i suoi occhi sono quelli di lui, le sue orecchie quelle di lui. Lui non vede nulla, l'Oracolo vede tutto.
    Abbandona per un attimo il suo fianco, lasciandosi dietro solo il lieve senso di sorpresa che il suo padrone emana. Scorre sulla superficie della realtà, è il vento che accarezza le onde del mare. Non si immerge, teme quel mare, perché Lei è solo il vento che soffia contro la Sua vela. Ma ora si allontana e per un attimo è dinanzi a loro. Li guarda, li osserva, li annusa. Stende un braccio rosso, per sfiorarli, solo un attimo. Non arriva a toccarli.
    Maestà
    Lui apre gli occhi, di scatto. L'Oracolo urla. L'Oracolo piange. L'Oracolo sente.
    Lui si alza dal trono, rimprovera se stesso per non aver voluto guardare, per non aver voluto sentire, per non farlo mai.
    Vuole correre verso di lei, vuole strapparsi la pelle e nutrire il rosso nel suo cervello.
    Ma non fa in tempo. Il suo primo passo rimbomba nel vuoto. Il secondo è coperto dal boato. La realtà si scioglie, Lui si scioglie. Un'onda è parte di una corrente ordinata. Ripudia il caos. Ma un'onda è anche violenza.
    L'Onda travolga l'ordine del suo regno. Lo spazio si scioglie, il tempo si disperde, e lui con loro. Socchiude gli occhi, stringe i denti, tende la mano verso l'ombra rossa, per ricongiungersi alla sua metà. Quando le loro dita si sfiorano, il pianto che ha distrutto il suo regno travolge anche lui

    Sei



    Ora esiste. Ora è. Ora sono.
    Io. Me. Lui.
    La sua mente è solo un grumo solido disperso nell'ameba di Ego, ma è sufficiente. Non può percepire, non può vedere, non può sentire. Ma pensa.
    Il pensiero dà ordine alla materia, il pensiero è la trama di un tessuto che compone Lui. L'Ego si piega al passare del pensiero e ciò che lo compone obbedisce al richiamo. I dati fluiscono ordinati, i tentacoli ora sono pinne deformi e la sua Mente galleggia dentro una cellula. Ciglia e filatteri si muovono all'unisono, guidate dalla melodia che è il pensiero ordinato. Scivolano nella realtà meglio di come avrebbero mai potuto fare i tentacoli. Ignorano le informazioni inutili, fuggono dai denti del Tempo, scivolano non viste tra le pieghe della realtà.
    Eccolo.
    Non lo sente, semplicemente sa che è lì.
    Due anime ancora per la chiamata.
    La cellula sfiora il mare di liquido rosso. Enorme pozza di sangue che galleggia sulla realtà, ne macchia i fili, non riesce a mischiarsi, è troppo diversa, è puro olio. La cellula però non ha paura della pozza, non ne ha ribrezzo. La cellula la desidera.
    Un solo movimento, si attorciglia e si insinua all'interno.
    Lo sento.
    Sente calore. Il sangue filtra nella cellula, al suo passaggio disegna linee di un sistema nervoso.
    Sente i suoni del suo stesso involucro. Il sangue è dentro di lui, attorno a lui, il sangue è quello che è e quello che ha attorno. Lui è quello che è e tutto quello che ha attorno.
    Vede. Gli occhi della sua anima si spalancano.
    Vede, sente.
    Vede, sente...

    ...dolore ovunque. Cos'è successo? Non lo sa, né lo capisce. Nella sua testa, quel suono continua a rimbalzare tra i suoi pensieri. Macchia i suoi pensieri, corrompe i suoi ricordi. Sente quel pianto e sente di averlo percepito ogni giorno della sua esistenza infinita. Teme che lo sentirà per sempre.
    L'ordine è spezzato. Il pianto si insinua tra i suoi dati, disturba ogni comunicazione, distrugge ogni tentativo di comunicazione.
    Il suo corpo si sta sciogliendo. Cammina lungo le strade di quello che era il suo regno. La città respira attorno a lui, libera finalmente dal cancro maligno che lui aveva costruito. Ad ogni passo, una lunga scia nera resta dietro di lui. Non sente più le dita, perché sono appena cadute. La pelle è una fotto strappata, non se ne va, impedendogli di liberare la Verità, ma è un'inutile immagine sgretolata. La sua carne continua a colare dagli squarci nel busto, dagli strappi nella pelle.
    Il braccio sinistro si strappa con un sottile risucchio. Resta a terra pochi istanti, poi, privato della sua matrice, si scioglie in una pozza di metallo.
    Non sa dove sta andando. Non se lo ricorda. Qualcosa gli scorre sul viso, sotto gli occhi, sotto la bocca, dentro il naso.
    I suoi Pensieri colano via. La sua mente si scioglie assieme al suo corpo e cola fino a terra.
    In silenzio, il Re piange via ogni sua emozione.

    ?



    La Cellula si scompone. Si riproduce. Ora non è più una cellula.
    Ora sono Cellule.
    La sua Mente non smette di cantare, i suoi pensieri sono musica e la musica traccia uno schema. Lo schema disegna, perché ora Sente e Vede e può distinguere ciò che è lui da ciò che è attorno a lui. La sua Mente disegna una barriera tra lui e l'esterno. Con inchiostro di musica, disegna le linee del suo corpo, schizza qualche accenno di arti. Lascia colare il colore al centro, tracciando una lunga linea.
    Il suo cordone ombelicale si allunga verso l'esterno, è un tentacolo di Carne e Pensiero, cerca, fruga e si nutre. Divora dati, divora residui di pensieri, succhia incubi.
    Lui resta immobile. Lui è solo il feto di un mostro dai 100 occhi, che galleggia al centro dell'universo.
    Ma Lui sa chi è, sa perché è li e sa cosa sta cercando.
    L'ultima anima ancora necessaria alla chiamata.
    Poi, senza preavviso, lo sente. Il cordone ombelicale trova quello che sta cercando. Allunga filamenti di carne, fibre di pensiero, nervi e vene di Ego e vi si attacca.
    Lo sento.
    Ora, qualcosa scorre lungo quel tentacolo di carne, percorrendolo fino al feto.
    Lo sento.
    Dolore, calore. Sangue e sudore. Lacrime e saliva.
    Lo sento.
    Suoni. Qualcuno piange. Ma non è il pianto che lo ha condotto qui. E' qualcosa di diverso, che conosce da sempre.
    Lo sente e lo desidera.
    Lentamente, faticosamente, il Feto viene saziato dalle sensazioni della carne. Le sue narici [sono 8] annusano, le sue dita da mantide toccano, i buchi che ha nel cranio ascoltano. E finalmente, i suoi cento occhi si spalancano.
    Sono rossi, del colore del sangue, sbarrati ad osservare la luce.

    Io?

    Il Re Bestia, in silenzio, partorisce se stesso.
    E apre gli occhi.



    GrRrRrRrRrR
    Un busto scarnificato, svuotato, ridotto ad una cassa toracica putrefatta. Il ragno ci scava dentro, ferocemente, alla ricerca della sua risposta. Il resto è sparso nella stanza. Il corpo del Re è liquido nero, poltiglia gelatinosa schiacciata al suolo e spalmata per tutta la stanza. Macchia le pareti, il pavimento, brandelli sono anche sul ragno.
    Poi, uno di essi trema. E un altro. E un altro.
    E un altro. E un altro. E un altro.
    La testa è un cranio schiacciato e rivoltato da parte a parte, attaccato al busto.
    Eppure apre gli occhi. E ringhia.
    Con una lentezza quasi dolorosa, sotto gli occhi del Dottore, i brandelli si sollevano, allungano tentacoli molli e zampe da insetto. Strisciano, uno ad uno, verso il centro della stanza, verso il loro Padrone.
    La stanza è solo un brulicare nero di insetti.
    Si sfiorano a vicenda, allungano appendici di pensiero per sentirsi e, una volta riconosciuti, prendono forma.
    Il brulicare disegna braccia, il brulicare scolpisce gambe, il brulicare completa il busto cantando.
    E infine, ancora sotto gli arti della sonda, l'abbozzo del corpo di un uomo prende forma. E' solo un'ombra nera, le braccia e le gambe colano liquami scuri e il ventre è ancora scoperchiato. Ma gli occhi, spalancati, sono fissi nella sonda.
    Cosa sono io?
    Non ricorda quando ha ricevuto questa domanda. Forse un secolo fa, forse un istante. Non gli importa. Ce l'ha fatta finalmente, ha ritrovato se stesso dopo che il suo intero essere si era dissolto nel Sistema, acqua salata gettata in un mare dolce.
    Ha dovuto rimettere assieme ogni molecola, ogni cellula, ogni granello, dargli una forma ordinata, ricomporre la sua mente, dare alla sua mente percezione, disegnare un involucro al suo Ego e infine farlo risvegliare nel suo corpo.
    C'è riuscito. Grazie alle note di quel pianto, che è stato capace di svegliarlo.
    Un pianto diverso da quello che lo ha Ucciso, un pianto che conosce.
    Oracolo
    Sussurra. Il pianto cessa.
    Contemporaneamente, luce rossa esplode dalla sua bocca, dai suoi occhi, dalle sue ferite. Luce che è Forza. Forza che è Desiderio.
    Un'unica bordata, pur con la poca forza che gli è rimasta. Per fare a pezzi il ragno e disintegrare qualunque cosa lo trattenga al suolo.

    Allora. Sunshine è stato completamente dissolto dai due uomini, il suo corpo ha arrancato debolmente fino all'infermeria,, sciogliendosi e perdendo pezzi lungo tutta la strada. Li, è crollato al suolo e, svenendo, ha perso la poca volontà che lo teneva integro. Il suo corpo è diventato una carcassa spolpata galleggiante in una pozza di metallo nero, mentre la sua menta e la sua identità si sono dissolte nel Sistema. Il pianto dell'Oracolo gli fornisce un appiglio per ricostruirsi e svegliarsi mentre Cox lo analizza.
    Utilizza due azioni: la prima è quella di usare la Manipolazione corporea del metallo per richiamare a se i brandelli del suo corpo e rimetterli assieme, aiutando la rigenerazione (status della medesima abilità) a ricostruirgli almeno una parvenza di colpo; la seconda è una semplice esplosione di elemento Forza, diretta a fare a pezzi il ragno su di se e a liberarsi. Notifico che non so cosa stia trattenendo Sunshine al suolo, ma per effetto della sua ultima abilità, qualunque "limitazione" magica/mentale/tutto può essere spezzata opponendosi con abbastanza forza fisica. La Forza con cui è portato l'attacco è, ovviamente, lv 5.
    Bell'inizio. Mi sono dilungato e magar sarà pallosissimo da leggere, ma io mi sono divertito tantissimo a scriverlo.

    Edit: rettifico, non essendo trasformato, l'abilità citata non è attiva, ergo la Forza di Sunshine non è capace di sbarazzarsi di una limitazione magica a meno che questa non si manifesti tramite qualche ente fisico (energetico o spirituale che sia), quindi se è inchiodato da un qualche tipo di "Sigillo" simil malus/ paralisi, resta inchiodato.


    Edited by Beast ~ - 21/6/2015, 16:30
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Professori
    Posts
    31,403
    Reputation
    +17
    Location
    dalla stella che brilla di meno...un BUCO NERO O_O

    Status
    Offline
    Raramente i medici di Mallet si erano arresi così. Avere a disposizione non solo i più avanzati strumenti medici esistenti ma anche incantesimi, pozioni ed un intero magazzino ricolmo di sangue con fattore rigenerante li rendeva capaci di prodigi che in qualsiasi altro luogo sarebbero stati considerati miracoli. E dire che, grazie ai Cacciatori che spendevano migliaia di orbs al giorno per armarsi al meglio facendo girare alla grande l'economia della città, il servizio medico era praticamente gratuito. Così, se in un'altra parte del mondo ti facevi tagliare un braccio, imparavi a farne a meno o spendevi chissà quanto per costose protesi...a Mallet Town, il peggio che ti potva capitare era sorbirti una delle interminabili ramanzine del Dottor Cox.
    Ma Ania era stata brava, aveva fatto le cose per bene. I farmaci che aveva assunto avevano provocato danni disastrosi al suo organismo, ed il suo stile di vita solitario ed isolato con pochi contatti ed ancor meno amici avevano reso impossibile qualsiasi recupero. Quando l'avevano trovata, se n'era andata da ore. Ma...perchè? Cosa l'aveva uccisa davvero? Non era la classica Cacciatrice, non aveva stuoli di esseri infernali su una coscienza. L'unica arma che conosceva era il cacciavite sonico e non certo perchè l'avesse mai davvero utilizzato - per quanto ne avesse costruita una copia perfettamente funzionante, con cui aveva fantasticato di vantarsi ad una fiera di cosplayer prima di realizzare che non ci sarebbe mai andata davvero. Non aveva nemici o rivali, e già il fatto che il cadavere fosse stato ritrovato così lontano da casa sua rappresentava un mistero. Per non parlare di ciò che era toccato a chi aveva anche solo tentato di scoprire cosa vi stava dietro...
    Nulla che potesse scoraggiare i medici, comunque. La barella venne spinta fin nella sala settoria, ed i tre Cacciatori invitati ad osservare l'operazione e praticamente spinti a viva forza nella saletta confinante a quella in cui sarebbe avvenuta l'autopsia, dalla quale avrebbero potuto osservare tutto tramite i grossi finestroni che le collegavano. Forse i dottori gli volevano impartire una qualche sorta di lezione, come a dire "se non state attenti dovremo fare lo stesso anche a voi"...o forse, il senso di disagio che circondava le spoglie di Ania li rendeva abbastanza nervosi da non voler stare soli con lei.
    Per Shin, probabilmente, vedere un'autopsia dal vivo sarebbe stato un incubo. Di quelli che ti tengono sveglio per notti intere al solo ripensarci. Per Eric sarebbe stato affascinante: per quanto Ania non presentasse di certo una delle strutture fisiche più particolari, tra quelle della Scuola...si trattava pur sempre della prima autopsia di Cacciatore cui assisteva.
    Per Alaista invece...non avrebbe avuto importanza. Non perchè non le interessasse sapere ciò che la sua stessa mente da Oracolo non era riuscito a scoprire, ma perchè quella stessa capacità calamitava la sua attenzione verso un'altra direzione, un'altra sala. Cox avrebbe dovuto aprire Ania ma non era li, ancora impegnato con quella cosa giunta da Night Town...ma c'era qualcosa che non andava, qualcuno di troppo. L'araba lo avvertiva con chiarezza, accompagnato dalla sensazione che la soluzione all'enigma che la tormentava da giorni e la derubava del sonno fosse li, inchiodata innanzi al Dottore...
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Professori
    Posts
    18,576
    Reputation
    +3

    Status
    Offline
    Hai mai sezionato una rana? L' hai mai inchiodata su un vassoio, per aprirle il ventre con un bisturi? Cox riusciva a percepire anche allora l' orrore dei tessuti anestetizzati, cellule troppo shockate dagli anestetici per opporsi alla lama che le stava separando. E Sunshine non fa differenza. Mozziconi del suo corpo strisciano uno dentro l' altro senza riuscire a fondersi, le molecole metalliche non hanno la forza di riassemblarsi e le membrane cellulari urtano le une contro le altre come se fossero di cemento, incapaci di aggregarsi...
    CITAZIONE
    - Cox non può certo permettere che le sue cure vengano contrastate da immunità e rigenerazioni dei cacciatori di turno. In virtù di questo, gli status inflitti dal Dottore ignorano questi tipi di abilità, così come sono capaci di restare indifferenti di fronte ad eventuali inappellabilità.
    Status inflitto: Torpore. Le cavie vedono i propri processi corporei rallentare, status di supporto che coinvolgono il fisico vengono soppressi o ridotti fin dove possibile ( conta come una tecnica di Limitazione di lv Medio ), consentendo di disporre a piacimento del campione analizzato.

    - Sei un nonsocosa parecchio insistente, sai?
    Infiniti atomi, bilioni di molecole, miliardi di segmenti, piccole luci che esplorano il buio, innumerevoli mani che toccano, manipolano, aprono, esplorano...
    E quando la loro cognizione è insufficiente, quando la loro percezione si dimostra limitata, ecco che un altro nasce, un nuovo punto di vista, un nuovo nucleo da cui miliardi di dendridi si ramificano verso i propri fratelli, veicolando infinite gocce di luce, in un senso e nell'altro, un canto di parole silenziose, un assordante frastuono nell'assoluto silenzio...
    Miliardi di volte aveva osservato e altrettante, infinite volte si era replicato, per cercare di capire, di comprendere quella materia, quella carne, quella vita nella non vita, e loro stessi erano cambiati nel cercare di comprenderla, da infinitesimi gocce di luce a granuli purpurei, fino a divenire una infinita massa di occhi per vedere, microscopici palpi per sentire, infiniti pedicelli per odorare, analizzare, percepire... ed una inconcepibile distesa di microscopiche zampe, artigli, forbici, atte a scavare, a separare, a pulire e a limare, costantemente indaffarate nel disassemblare quel corpo, scindendo lo scibile, rivelando l'inconcepibile, in una minuziosa e stuprante distruzione della Bestia, mentre le oramai innumerabili menti tastavano e percepivano, analizzavano e comprendevano, ma sempre troppo poco, sempre in maniera insufficiente, e cosi la collettività cresceva, e la distruzione aumentava...
    Infine qualcosa accadde, mentre il caotico brusio di informazioni si focalizzava su un nuovo evento. L'indiscernibile entità si era mossa, aveva reagito, nonostante la sua dissezione. I Pathfinder osservavano, cercavano di capire... Estrarre informazioni da un sistema disorganizzava il sistema stesso, aumentava l'entropia, l'entropia impediva una reazione sistematica e coordinata, troppi sistemi segmentati, troppe informazioni oramai incomprensibili. Eppure eccolo li, frammenti sparsi, parti separate che però si coordinavano come un unica entità, senza comunicazione, senza organizzazione, senza complessità, che tuttavia si forma, nasce, come evolvendo da una legge fondamentale, di fronte a loro...
    Le infinite coscienze del Pathfinder, per un interminabile istante, si confrontarono che gli innumerevoli interrogativi contraddizioni di quell'essere, come due immagini speculari, riflessi uno dell'altro che però mai si sarebbero potuti raggiungere, separati da una distanza incolmabile. Decine di occhi scrutavano miliardi di minuscole menti, miliardi di minuscole menti scrutavano un cosmo di infinite domande...
    Ma il cosmo non voleva essere guardato, ed esso esplose contro la rete, perche non vi fosse comprensione, perche il silenzio dei suoi segreti rimanesse tale... Molti morirono, innumerevoli luci si spensero, la rete si infranse e collasso, e la forma fisica della collettività veniva strappata da ciò che stava scoprendo, ma fin troppo radicata quella curiosità era infissa nel corpo di quell'infinito dubbio, e mentre si staccava esso lacerava, distruggeva, smembrava... ogni singola propagine intenta a scavare e a scoprire lacerava e distruggeva, cercando di mantenere il contatto, cercando di continuare a scoprire... Il dolore
    E mentre tutto questo accadeva, il Pathfinder, per l'ennesima volta, veniva messo a confronto con i suoi limiti, e quanto rimaneva aveva un unica risposta per superarli...
    Mentre il re bestia spegneva innumerevoli luci, innumerevoli, minuscole coscienze, le sopravvissute si espandevano, separandosi in un nuovo minuscolo cosmo, e per ogni luce che veniva infranta, altre dieci nuovamente nascevano, comunicavano, capivano, iniziando a dissezionare, ad analizzare, quella stessa forza che cercava di distruggerle, soffocandola in un coro di silenziose voci.
    CITAZIONE
    Il Pathfinder è un AI autoreplicante, capace di creare nuove copie di se e interconnettersi ad esse per aumentare la propria potenza di calcolo e giungere alla soluzione e comprensione di problemi, tanto più il problema è complesso, tanto più si espande e la sua potenza di calcolo cresce, adattandosi e specializzandosi per risolvere il problema.
    Questa capacità in combattimento gli consente di acquisire la capacità di manipolare qualunque fonte gli abbia causato danno una volta rigenerata.


    Almeno possiede un certo grado di interazione con l' esterno. Dovrebbe esserne sollevato, Cox, ma mentre legge i dati che dal Pathfinder arrivano alla sua corteccia cerebrale, sa che é una ben misera scoperta.

    - Computer.
    Lascia perdere per un secondo, si siede con il viso tra le mani mentre uno strascico metallico - altri ragni, questa volta destinati a lui - si arrampica sulla sua gamba, risale il busto, si infila nel naso. L' autostrada del nervo olfattivo sfocia nell' ipotalamo. Qui le sonde tastano neuroni con zampe affilate, scarcano informazioni direttamente nella sua mente, correggono errori di sistema.
    - Voglio un controllo completo della mia situazione neurologica, con particolare attenzione a direttive conflittuali nelle mie capacità di pensiero. Limare eventuali squilibri chimici.
    CITAZIONE
    - Cox ha appena avviato un' ottimizzazione del suo stesso cervello. Sconosciuti gli effetti che potrebbero manifestarsi a lungo termine, ma la sua attenzione verso di te è momentaneamente calata.

    No, l' interazione col mondo esterno non basta a classificarlo tra i viventi. Anche le macchine interagiscono, ma Sunshine non appartiene neppure a quel gruppo. Ma allora cos' é? Non é vivo e non é morto, si muove ma allo stesso tempo é composto da pura materia inerte, non é uno spettro o una creatura di matrice energetica. L' unica nota positiva é che potrà sezionarlo atomo per atomo se necessario, perché a ciò che non è nulla non sono riconosciuti diritti. Perché - e forse questa è l' unica soluzione - ciò che non può essere definito ha un solo nome.
    Allucinazione.
     
    Top
    .
  9. • White Snow •
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    jpg
    Narrato
    "Pensato"
    Parlato
    Off of time

    Rimane a braccia conserte davanti al vetro. La sala è sopralevata, tre file di sedie verde spento, la pelle lucida illuminata dalle lampade al neon che trasformano lo stanzino in un irreale palcoscenico per lo spettacolo poco sotto di loro. Equipe di quattro persone: la Oss che prepara gli strumenti, detergendoli e disinfettandoli con gesti meccanici e stanchi, anche se con una certa sacralità e rispetto cura nei particolari ogni traccia dev'essere pulita catalogata analizzata nulla deve turbare l'equilibrio dell'organismo ospite. Un'infermiera prende bisturi e divaricatori la carne si stacca si rompe e si taglia filamenti oscuri la tengono insieme e si spezzano mentre milioni di atomi vengono rotti rischiando ogni volta un'esplosione nucleare disponendoli sul supporto metallico a fianco al tavolo operatorio dove è adagiato il cadavere nudo, mentre l'altra ha il compito di infilare i guanti sterili incontaminato organismo al dottore che fissa un punto nullo non è nulla non catalogo non capisco cerco tagli smembro pulisco catalogo analizzo, ripetendosi probabilmente nel silenzio della sua mente come dovrà operare sul corpo esanime.
    Poche parole, la barella nel portata fin dentro la sala operatoria, presentazione del quadro clinico del defunto e le sue generalità, richiesta formale di autopsia immediata, ringraziamento appena accennato e invito biascicato a seguire l'intervento dalla sala, comunemente usata dagli studenti e curiosi (previa autorizzazione). E lei non ha detto una parola, distante come se neanche si trovasse lì. Gesti meccanici, viso contratto e sbiancato di chi sta cercando di trattenere un enorme mal di testa.
    Sei stanca, Alaista.
    E' colpa dello stress.
    Non hai più l'età per queste cose.
    Sei stanca.
    Sei stressata.
    Non hai l'età.
    Stanca.
    Stressata.
    Perchè non ti catalogo?
    Età.
    Stanca.
    Cosa sei?
    Stressata.
    Obbedisci!
    Età.
    Dove sei?
    Stali?ancaStreginaessignoraataEtupuoisentirmi?taiutaciaiutamiaiutaciaiutamiaiutaciAIUTACIAIUTAMI!.

    E poi respira.
    Come se fosse stata immersa troppo a lungo nella vasca da bagno.
    Come se avesse un sacchetto legato intorno al collo fino a pochi secondi prima e qualcuno le avesse aperto uno spiraglio davanti alla bocca.
    Ansima forte, si regge al vetro, si dimentica che non è da sola per qualche secondo e appoggia la fronte alla parete trasparente. E' fredda, lo sente ancor di più col sudore mentre rimane in quella posizione riordinando i pensieri, stringendo i pugni, concentrandosi, analizzando, catalogando, suddividendo.
    No, qualcosa non va.
    Ha la nausea. I sudori freddi. La testa le scoppia. Lamenti, urla, pianti. Non riescono a eseguire il loro lavoro, c'è una falla nel sistema e non riescono a capire cosa sia, mille fiamme azzurre la circondano (solo nella sua oscurità o anche nel mondo reale?) e la implorano, la chiamano, sussurrano e le accarezzano la carne.
    -Perchè siete così inquiete?
    Un altro conato di vomito e di nuovo si sente soffocare, riconosce alla lontana i malesseri di quei giorni ma molto più forti e amplificati, tanto che si dimentica di nuovo dei due cacciatori ed esce il più velocemente possibile dalla sala, trovandosi nel corridoio del reparto così poco affollato. Si avvicina a un cestino, vomita la cena che non ha mangiato e cerca ancora ossigeno, ma le voci non si allontanano, le sue percezioni le fanno venire le vertigini. Qualcosa non va. Qualcosa non funziona. C'è una falla.
    ...E Cox non era dentro la sala d'autopsia.
    Non ci aveva pensato, o comunque non lo aveva notato inizialmente, ma non era lì. Eppure lei sapeva che doveva essere Cox a operare. E Cox non dà mai suoi compiti (sopratutto di questa portata) ad altri, pieno com'è del suo ego e dal suo essere Dio (egosintonico del cazzo).
    Si massaggia la bocca e la tempia destra, le cave oculari strette in due fessure mentre, finalmente, decide di ascoltare i lamenti.
    -Dov'è Cox?
    Una semplice domanda.
    Il respiro è regolare, la sua percezione aumenta e si canalizza in un punto.
    Ma non le piace, istinto o percezione non le piace, più si avvicina al punto più il malessere aumenta come una malattia, caldo soffocante e pelle fredda bagnata di sudore, dolore ai muscoli, testa che scoppia. Le manca il respiro.
    Finchè l'apice viene raggiunto. Una porta, un'altra sala autopsia più piccola, lui è lì dentro, respira lì dentro, il cuore batte freme si calma è il suo o il mio...?

    Respira profondamente la cacciatrice araba, mette una mano in tasca della divisa e tira fuori una bottiglietta tascabile di Sambuca e ne prende un sorso, per calmarsi i nervi. Poi entra.
    E fissa la figura in Rosso che piange.

    Uno shock. Erano mesi che non vedeva altro che buio e spiragli di luce azzurra. Quella non era un'anima, non era nulla che capisse, ma la vedeva, una forma umana che si dispera.
    Le viene da piangere ma non ha più i condotti lacrimari.
    Poi sposta lo il viso, segue il dolore e arriva alla sua fonte.
    -La falla nel sistema...
    Un altro sorso, poi torna a guardarlo, spaventata quasi a morte.
    E nel fottio percepisce anche Cox, è a lato, seduto, non capisce cosa stia facendo, cosa stia succedendo.
    -Cox...cosa cazzo sta succedendo?
    Rimane alla parete, osserva la falla che è un vuoto di percezione più grande e oscuro della propria cecità. L'Oracolo impazzisce, le anime sono in formazione di difesa, è un pericolo.
    -Pericolo vuoto di sistema non analizzo non catalogo non percepisco non capisco turba equilibrio delle informazioni del sistema che deve essere perfetto e lui è una falla del sistema e...e...e...
    Non si è accorta di parlare ad alta voce. Non si è accorta neanche di star pensando e trasmettendo ad alta voce ciò che succede e che percepisce anche più della freddezza della sua cute mandida.
    Poi si blocca, di nuovo la sua attenzioni sulla figura in Rosso (è una donna piange si dispera, si lamenta si strappa i capelli prega e implora), ed in ultimo, questa volta cosciente, capisce che quella è l'origine del turbamento dell'Oracolo e della Regina delle anime. E allora con voce quasi calma e fredda, pungente, regale, piena di sprezzo e nobile infine domanda all'unica che Sapere.
    -Che cosa è Lui che tanto piangi, anima Rossa?
    CITAZIONE
    Abilità

    21 GRAMMI

    Alaista tornando nel mondo dei cacciatori causa il risveglio di Artemisia, che si era assopita quando lei se ne andò e con cui aveva sempre avuto un legame forte che mai sarebbe potuto spezzarsi. Tornano quindi in un mondo dove la "magia" esiste Artemisia rifece la sua comparsa tornando ad essere parte indissolubile della strega, donandole quindi i propri poteri, compresa la manipolazione di quei 21 grammi che lasciando il corpo di un morto e che sono attribuiti al peso dello Spirito. Come riesce a farlo? Diventando a sua volta una strega delle Anime quella l'anima di Alaista è più "pesante" rispetto agli altri esseri viventi. e quindi funge da calamita per gli altri spiriti (attenzione: sono anime, non fantasmi).
    Ogni luogo ha delle anime che volteggiando senza interagire con i viventi, ma quando Alaista è nelle vicinanze queste, riconoscendola come una sorta di "regina" dato il suo peso maggiore, esse si mettono al suo servizio rendendosi visibile ed illuminandosi leggermente di azzurrino. Alaista, dal canto suo, può decidere di usarle per i suoi scopi, manipolandole e raggruppandole in tre diverse forme: frusta, raggio e scudo, le cui dimensioni varieranno rispetto al numero di anime raggruppate (esempio: le anime di un cimitero saranno più numerose rispetto a quelle di un centro commerciale).
    Le anime, naturalmente, per capire gli ordini di Alaista hanno un livello di intelligenza simile a quello dei cani addestrati, e la loro fede nella loro Signora li porterà ad avvisare la strega se c'è un pericolo imminente. Anche se starà poi alla bravura della ragazza schivare i colpi e difendersi...
    MANIPOLAZIONE-SUPPORTO


    ORACOLO


    Alaista è cieca. Non vede nè mai potrà più vedere, neanche impiantandole degli occhi sostitutivi perchè morirebbero, appassendo per una voltontà più forte di quella della strega. Perchè questo accade?
    Nel momento in cui se li strappò non era sotto effetto di strane droghe o preda di una frenesia masochistica, anzi l'avrebbe evitato con molto piacere, ma era l'unico modo, secondo leggende con radici Etiope, di acquisire la Conoscenza del bene e del male e poter guardare il mondo non con gli occhi della mente ma con quelli dell'anima.
    Conoscenza che le permise di trovare il modo (anche se adesso non lo ricorda) di riaprire le porte dimensionali. Conoscenza che le permette ora di sapere tutto solo se lei lo vuole. Alaista è capace infatti di sapere in tempo reale cosa il suo avversario sta pensando\ha intenzione di fare\con quali armi\tecniche\abilità nel post su cui si concentra: non si tratterà mai più di un tizio che attacca con un'arma, ma bensì della consapevolezza che quel personaggio, in quel post, la sta attaccando con quell'arma che ha determinate caratteristiche, usando un'abilità che funziona in quel modo insieme a quelle tecniche che hanno quegli effetti. Uno scan a ciò che le succede intorno in quel momento (quindi tranquilli utenti timidosi, non si parla di una conoscenza di tutto il personaggio ma solo di quello che fa in quel post in particolare).
    Questa abilità non funziona solo suoi personaggi. Concentrando il raggio d'azione sull'ambiente circostante, per quanto cieca, sarà in grado di scansionarlo e acquistare la consapevolezza di dove si trova, cosa contiene quel luogo (trappole comprese) e così via.
    Lei non vede, non le serve, perchè lei sa.
    NB Alaista può usare questa abilità 6 volte a combattimento su un oggetto\personaggio alla volta!
    SUPPORTO
    Malus: cecità inguaribile
     
    Top
    .
  10. †__ Hunter__†
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    amadeuscho
    Convivere con un cervello abnormemente potete e complesso comporta non poche peculiarità di cui Eric,riflettendoci,farebbe volentiari a meno. Ad esempio,una qualsiasi persona che,vedendo per la prima volta dal vivo un corpo umano aperto con organi spostati e manovrati,non avvertisse alcun disagio,nausea o irrequietudine,sarebbe portata a domandarsi se non abbia qualche inconscia turba mentale o non sia,nel profondo,una psicopatica. Ma quante di loro avrebbero un subconscio che,in risposta alla cosa,si occuperebbe di scansionare effettivamente ogni ricordo in cerca di cause di traumi scatenanti ed al contempo spinge la mente cosciente a porsi ogni sorta di test della psiche conosciuto all'uomo?

    Ad ogni modo.. Qualcosa ovviamente non và nella ragazza. Il giovane osserva morbosamente l'operazione,confrontando lo stato degli organi con le foto dei manuali di medicina nella sua memoria,giocando a tracciare una diagnosi,tentando di battere sul tempo i medici. A giudicare dalle tracce del corpo,non è difficile dedurre la causa della sua condizione. Paradossalmente capire cosa l'abbia uccisa richiede ben più fatica.

    Il corpo presenta una depressione articolare che pare contrastare le prime avvisaglie di rigor mortis,suggerendo l'assunzione di un rilassante muscolare in dosi tali da poter arrestare anche un muscolo involontario come il cuore. Labbra cerulee ed infiammazione dei bronchioli suggeriscono difficoltà respiratorie come apnea e dispnea,andando a confermare la tesi. Più preciso è lo stomaco,data la proporzione del tono della muscolatura liscia e la piccola quantità di feci non digerite. Si tratta di un'oppiaceo. Nessuno dei segni dermici,però,pare autoinflitto e non vi è neppure segno della psoriasi conseguente ad un sovraddosaggio dei più comuni Diacetilmorfina o Diazepam. Diagnosi più probabile: Overdose di Fentanyl o analoghi,senza diluizione in Midazolam.

    Quale dei sintomi l'abbia uccisa,però.. Questo il cervellone enciclopedico di Eric non saprebbe dirlo. I limiti della conoscenza sull'esperienza. Non resta che rassegnarsi,aspettare e.. Hey!

    Ed ora? Cos'è preso alla gnocca bendata?
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Beh... è la vita... sono cose che capitano dopotutto >>

    Group
    Alunni Classe Sparda
    Posts
    5,631
    Reputation
    +1
    Location
    Dall'oblio più profondo e oscuro

    Status
    Anonymous
    L'ambulanza si fermò di botto facendogli sbattere il retro della testa contro uno degli sportelli posteriori «ouch...» portò una mano alla nuca e massaggiandola disse «Suppongo siamo finalmente arrivati...» finalmente, già, il viaggio era stato uno schifo e la presenza di un morto aveva solo peggiorato la situazione rendendolo più nervoso. Non ebbero neanche un'attimo di tregua per riprendersi che gli fu ordinato di portare con urgenza il corpo in sala per l'autopsia, sussurrò «datemi un po di tregua ...» per poi sospirare «in ogni caso meglio sbrigarsi, non voglio rimanere vicino ad un corpo più del necessario, la mia testa non è pronta per sopportare tutto questo...» pensava mentre percorreva velocemente quei corridoi. Si trovarono dinanzi a due port «Qui dentro» disse uno degli infermieri indicando una delle due e Shin seguì le sue direzioni quando una mano gli afferrò la spalla destra e lo spinse a forza verso l'altra stanza «fermo, voi dovete entrare dall'altra porta»... «iniziamo bene...» pensò Shin mentre seguiva gli altri due cacciatori nella sala adiacente.
    Si guardò intorno, la sala era principalmente vuota, certo vi era qualche sedia ma l'unico reale dettaglio che colpì Shin fu l'enorme finestra che dava sulla sala operatoria «chissà perché ci hanno detto di aspettare qui...» la risposta a quella domanda l'avrebbe scoperta subito: gli infermieri scoprirono il corpo ed iniziarono i preparativi e l'autopsia iniziò... vedere un cadavere aveva avuto un certo effetto sul ragazzo, ma fin quando era chiuso e nascosto poteva sopportarne l'idea... questo fin quando era chiuso... fu un'attimo, la sua schiena fu attraversata da un brivido... un misto fra terrore e ribrezzo, terrore che prima o poi al posto di quella ragazza ci sarebbe potuto essere lui... questo pensiero iniziò a farsi strada nella sua mente «se rimani in questo posto, prima o poi potresti esserci tu al suo posto...» «ma che diamine vado pensando in un momento come questo?» sussurrò... non voleva pensarci eppure, nella sua mente, quel pensiero si affermava sempre di più «potresti essere tu...» «non è possibile...» ancora ed ancora, quel pensiero iniziava a somigliare sempre più ad una premonizione fino al punto in cui divenne una certezza «ILPROSSIMOSARAITU» «NO!» gridò il ragazzo... si guardò intorno, la stanza era così grande prima? no, non era la stanza ad essersi ingrandita, le sue gambe avevano ceduto, ora si trovava con le ginocchia al suolo, si guardò le mani che fino a quel momento stavano mantenendo la sua testa, erano pallide, come quelle un morto... delle gocce sul pavimento ormai avevano formato una piccola chiazza, si toccò il volto, sudore, eppure era freddo, quanto tempo aveva passato in quello stato?.
    Ancora sconvolto, si girò verso gli altri due cacciatori, la donna non c'era, la porta era aperta, doveva essersene andata, ottima idea, doveva andarsene anche lui, ci provò, non poteva alzarsi, le gambe non rispondevano, l'altro cacciatore, lo avrebbe potuto aiutare, dov'era «eccolo, hei tu puoi aiut...» non quadra, qualcosa non quadrava, quel tipo non era normale, quello sguardo, calmo, tranquillo, freddo, stava analizzando il cadavere, c'era qualcosa di sbagliato in quel tipo, «non è normale, dev'essere un pazzo, devo andarmene da questo posto, non voglio finire co...» l'immagine del cadavere, la sua mente, si alzò di scatto, corse fuori, rigurgitò, o almeno ci provò, non uscì nulla, del resto non aveva mangiato niente quella sera, crampi allo stomaco, si appoggiò alla parete, il dolore allo stomaco lo fece ritornare in se, era ancora sconvolto, ma i suoi pensieri si stavano stabilizzando. Alzò lo sguardo, la cacciatrice era lì, si stava dirigendo verso un'altra stanza, caccia una bottiglietta dalla tasca e beve, apre la porta, non si vede all'interno... vorrebbe avvicinarsi, ma qualcosa gli dice che è meglio non farlo, deve andarsene da quel posto prima che farà la stessa fine di quel cadavere...


    «Parlato (Shin)»
    «Pensato (Shin)»
    «Parlato (Altri)»
    «Pensato (?)»
     
    Top
    .
10 replies since 17/5/2015, 14:22   255 views
  Share  
.