Mind Is The Sharpest Blade

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  1. †__ Hunter__†
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    amadeuscho
    Il giovane giace scomposto tra le sottili coperte di pregiatissimo lino egiziano. Il corpo è steso su un fianco;Il braccio sinistro,quello sulla cui spalla dovrebbe poggiare parte del peso dell'adolescente e ricurvo ad elle dietro la sua schiena. Una gamba giace dritta come un fusciello,l'altra,sollevata,si appoggia placidamente ad un palo di quell'ingombrante letto a baldacchino. Giudicando dalla semplice posizione,si potrebbe facilmente dare il ragazzo per morto o scambiarlo per una bambola scagliata distrattamente sul materasso.
    Ma il giovane è vivo in quanto respira dalla bocca socchiusa. E sbava. Copiosamente.
    Lo strumento giace sul tavolo,poggiato verticalmente sulla sua superficie più larga. L'aspetto affusolato,con quel corpo tozzo e cilindrico color oro ed il manico più sottile,potrebbe facilmente trarre in inganno e portare a credere che si tratti di una qualche arma rudimentale. Tuttavia si tratta dell'esatto opposto. È quanto di più sofisticato e tecnologicamente avanzato potreste trovare in un processore elettronico. Anche se,va detto,non è dotato di una linea felice.
    Intorno al cilindro,una decina di led azzurri,di quelli a bassa intensità,cominciano a pulsare freneticamente. Ed un mezzobusto impettito comincia a fluttuare sopra l'oggetto..

    Haemm.. Signore?

    ...

    Signore?

    ...

    Signor.. SIGNOR YASHIDA!

    Hu?

    Signore..

    Il corpo si irrigidisce. Spalanca gli occhi repentinamente avvertendo immediatamente il formicolio dell'arto scomposto ed un forte prurito laddove i sudori notturni hanno fatto aderire il pigiama con le fattezze del costume di Wolverine alla pelle pallida ed irritata.
    Non è felice. Di norma il suo cervellone laborioso provvede a svegliarlo all'ora desiderata,dolcemente e per gradi,senza bisogno di una sveglia. Un risveglio improvviso è un'imprevisto. E gli imprevisti tendono a trascinarne altri come i gambi delle ciliege. O i legami anoleptonici.

    *Signore,sono spiacente di averla disturbata a quest'ora,ma vede..*

    *Shhh..* Fa cenno di tacere al mezzobusto fluttuante a cui ancora dà le spalle. Ha già riconosciuto la voce ed è perfettamente consapevole che perchè Tesla abbia bypassato i protocolli di risposta,permettendo al seccatore di svegliarlo anzitempo,deve trattarsi di qualcosa di imprevisto. Di realmente imprevisto. Visto? Come le ciliegie. Il giovane si avvicina ad uno strano cucinino in fondo alla stanza e sussurra *Caffè*,con la voce impastata. Pochi secondi e la superficie piana e sgombra del macchinario ruota su se stessa rivelando una tazzina di caffè colombiano. Nero ed amaro. Impossibilmente ancorato alla tazzina e la tazzina stessa al piano,durante la rotazione. Il giovane sorseggia lentamente,godendo dello sfrigolare dei suoi neuroni in accensione.

    *Cosa,stavolta?*

    *Ecco,vede..* L'uomo sulla quarantina,con i baffetti alla Clark Gable ed il vistoso tupè brizzolato che risponde al nome di Teo Bergham,CEO della Yashida Industries,si schiarisce la voce,paonazzo in viso. *Sembra che il nostro maggiore acquirente per le unità VIDAD sià stato beccato dalla moglie in compagnia di un'altra donna. La cosa non è stata divulgata fino alla stesura del contratto prematrimoniale,chiuso questa mattina. Con la divisione dei beni,non ha più capitale per pagare l'ordine. Inoltre il carico è già in viaggio e la produzione automatizzata ha già in programma il prossimo e..*

    *Groan!* Sbuffa. La giornata comincia male..


    Gli occhietti dal taglio orientale si spalancano dalla meraviglia,saettando come ogni volta che si trova a passeggiare tra le umide mura del castello in cui ora risiede. Le meraviglie del maniero,come quelle di chi lo abita,servono sempre al loro scopo ed il morale torna alle stelle anche dopo due ore di engagement,telefonate concise e previsioni di mercato.
    Lo sguardo saettante giunge infine oltre la soglia spalancata sul fondo del corridoio. La riconosce al volo,ne ha già sentito parlare e ne conosce la funzione. La "sala virtuale". La vista dei macchinari,degli schermi,degli enormi cavi scoperti. Delle festose luci dei led lo richiama. Questo è il suo mondo,in mezzo al grasso del motore,con il naso affondato in bobine e ripetitori.Non a sedere su una poltrona spiegando a dirigenti della sua compagnia,dal triplo dei suoi anni,come fare il loro lavoro.
    Ghigna entrando nella stanza. Incuriosito,comincia a passare al setaccio gli strumenti,passando dai simulatori di fisicità ai trasmissori neurali,con la stessa ammirazione con cui un pittore osserva l'arte di un suo pari. La tecnologia è così progredita e l'uso stesso dei macchinari denuncia una mente talmente aperta che il tutto sembra quasi magia. Si ripromette di rintracciare chiunque abbia progettato questa meraviglia ed assumerlo in pianta stabile.
    È consapevole che probabilmente qualcuno lo raggiungerà a breve in cerca di una sfida corroborante e troverà,invece,un rachitico ed impreparato ragazzino al suo posto,ma la cosa non pare turbarlo più di tanto. Sfida o non sfida,gli importa poco. Vuole provarla. Questa simulazione virtuale. Vuole assaporarne gli effetti e soppesarne i limiti..
    Impiega pochi secondi per decifrare ognuna delle funzioni dei complessi marchingegni compiuterizzati ed ancora meno per decifrare il linguaggio di programmazione,già di per se pianificato per essere ed alla portata di tutti. L'intera elaborazione della simulazione non prende che una manciata di minuti.
    Elettrizzato,prende posto sul primo lettino utile ed infila il visore,domandandosi se non fosse possibile eliminarlo impiegando al suo posto una trasmissione neuronale senza fili.
    Una sequenza di 1 e 0 soppianta gradualmente i suoi sensi. Infine il mondo si costruisce davanti ai suoi occhi. E ciò che vede è davvero..

    Davvero digitale,in effetti. Rozzo e poligonale.

    Sorpresi? No! Nessun guasto. Tutto ciò è proprio quanto programmato dal giovane cervellone. Notate il prodigioso dettaglio degli enormi poligoni,le texture del tutto indistinguibili da una superficie reale. Certo il mondo appare quasi completamente buio,ma basta alzare lo sguardo all'orizzonte per notare la maestosa costruzione ,sempre che così possa essere definita,che si erge a poche centinaia di metri dallo spawning point. Un'intera città sembra essere costruita da luci al neon. Disegnata nel buio da lucenti linee dai colori fluo.
    Ed alle spalle del ragazzo,cavalcature poligonali su quelle che sembrano due ruote.
    Come ci si aspettava da un nerd di prim'ordine come il giovane asiatico.. Dopotutto Tron,l'originale perla del 1982 e non l'insignificante sequel del 2010,è sempre stato uno dei suoi film preferiti.
    Ad Eric non resta che guardarsi intorno imbambolato,con occhi sgranati,ridendo dall'eccitazione. Infine realizza..
    Si gratta la nuca,spaesato. Saltellando come un bambino,freme dall'eccitazione quando avverte il tocco sulla testa. Ormai completamente esaltato,si accinge a testare i limiti della simulazione. Prova a darsi un pizzicotto. Stà fermo su una gamba sola fino ad affaticarla. Poi precede a trattenere il fiato. E poi..



    Spero il campo di battaglia vi aggradi,l'allenamento è aperto a tutti! Chi vuole si inserisca! XD


    Edited by †__ Hunter__† - 18/3/2015, 18:36
     
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    akzv2g
    Non era neanche passato un giorno dalla sua accettazione alla reception del castello della fantomatica "Scuola di Cacciatori di Demoni", ed ancor non aveva ricevuto alcuna risposta sul suo io. Aveva tentato, di far qualche risposta all'uomo incaricato di... Accoglierlo? Se stare mezzi addormentati, seccati e mezzi ubriachi, su una poltrona senza neanche quasi rivolgere lo sguardo a chi ti è difronte si può chiamare accogliere. Ma non ci aveva fatto caso, anzi aveva ignorato la cosa, pensando che molto probabilmente, anzi sicuramente aveva il suo perché esser in quello stato d'animo.

    Arrivato nel dormitorio era entrato in possesso sia della chiave della sua stanza, nell'ala dedicata agli "Sparda", nome che ancora non aveva per niente capito cosa significasse, e di un altro, sta volta più minuto, malloppo presente nel tavolino della sua stanza. In tale documentazione, oltre il regolamento della scuola, vi era anche il piano studi che avrebbe potuto scegliere, seguito dalla nota "Fino a nuovo ordine le lezioni rimarranno sospese" e dunque inutile, ed una mappa del castello, in cui erano segnati diversi pallini di diverso colore, con una didascalia ove, oltre essere riportati i diversi pallini, vi era il nome del luogo che andavano ad identificare.
    In fine, nelle ultime due pagine vi erano in una la raccomandazione di far conoscenza con gli altri abitanti della scuola, nello specifico con altri studenti, e nell'ultima vi erano le firme di tutti i professori, ed ex professori, firme che risultavano si leggibili ma sbarrate.
    Di quel fascicoletto, appuntato con una semplice spillatrice, strappò la mappa con la destra, nel mentre teneva il resto dei fogli con la mancina.
    Così facendo, fece qualche passo verso il cestino, si concentrò due secondi sulla mano sinistra e *Puff*, i fogli che stava per buttare presero fuoco, di un fuoco blu.
    Così, in preda alle fiamme, comunque lente e controllante, da lui stesso, il fascicoletto cadde nel cestino, metallico.
    Inutile cartaccia.
    Così facendo, dopo aver tramutato la carta in cenere, spense la fiamma, girandosi e, vagliando la mappa, uscì dalla stanza, infondo non aveva nulla da lasciare al suo interno e non si era portato dietro alcuna valigia, dato che aveva viaggiato leggero. Chiudendosi la porta dietro le spalle, con la sinistra, dato che con la destra teneva fermo difronte a se il foglio di carta, chiuse a chiave e si mise in tasca la stessa.
    La sua direzione? Un posto che aveva catturato la sua attenzione.
    Non era diretto in biblioteca, come tutti si potrebbero aspettare da qualcuno che era entrato a far parte della scuola per delle ricerche personali, ed erano da scartare pure l'aula magna e la mensa.
    No. Ciò che aveva attirato la sua attenzione erano le parole "Sala Virtuale" segnate da un bollino azzurro nella mappa. L'aveva attirato ed incuriosito al tal punto da voler capir per bene di cosa si trattasse. Così, dopo aver percorso la rampa di scale apposita, ed aver girato prima a destra e poi sinistra, ecco che si ritrovava nel corridoio al cui termine vi era la porta riportata nella mappa. Vi si avvicinò, ovviamente, e sopra la soglia vi era la targhetta "SALA VIRTUALE", scritto ovviamente a caratteri cubitali.
    Alla destra della porta, vicino alla maniglia, vi era un aggeggio che serviva, sicuramente, per sbloccare la porta tramite apposito lascia-passare. Si controllò un attimo le tasche e...
    Dannazione! Si, l'aveva scordato in stanza. Ma, guardando un attimo, per bene la porta, notò che comunque era aperta, data la luce che sembrava filtrare dall'interno, seppur fioca, ma comunque saettante.

    Così, appoggiando la mano sinistra alla porta, la spinse in avanti delicatamente, quasi stesse aprendo un forziere antico e prezioso.
    Una volta aperta del tutto la porta, ciò che si propose difronte a se era un misto fra quello che si aspettava e quello che non si aspettava.
    Una sala totalmente computerizzata, con cavi di diversa misura che scorrevano lungo il pavimento, andando a collegare ciò che sembravano delle postazioni al centro della sala, ovvero ad una specie di colonna/super computer, ai cui lati vi erano affissi, in alto, degli schermi, uno per lato, così da dar la possibilità in caso, a chi avrebbe voluto osservare dall'esterno, di osservare in tutta tranquillità.
    Chiudendo dietro di se la porta, ed accertandosi che fosse chiusa, si avvicinò verso ad uno degli schermi. Osservando per bene, poté notare al che era in elaborazione una specie di ambientazione che ricordava in alcuni aspetti il film Tron Legacy, ma che sembrava esser di più somigliante a Tron. Aveva sempre adorato quei due film, già solo per il fatto di poter in qualche maniera vivere in un mondo virtuale, composto da informazioni in continuo mutamento, ed esserne parte. Lo aveva sempre affascinato ed incantato.
    Notò inoltre che, in alto nello schermo era segnato un numero, 1/8.
    Girandosi su se stesso potè notare come in effetti vi erano 8 sedili in totale, e soltanto 1 era chiuso da un coperchio di vetro, che non permetteva la visione di chi vi fosse al suo interno.

    Dunque, come Alice nel paese delle meraviglie, attirato dalla curiosità, decise di veder effettivamente se era affidabile come pensava quella realtà virtuale e prese posto nel sedile successivo a quello occupato. Poggiato su di esso vi era un visore, di realtà virtuale, e sembrava quasi che la struttura atta ad ospitare la persona fosse stata concepita per azionarsi al posizionamento della persona. Prese posto dunque e, mentre si infilava il visore, fece caso tramite l'udito che la cappa di vetro si stava chiudendo.
    Non fece in tempo a sentire il completamento della chiusura che perse per un'istante la sensibilità di tutti i suoi sensi, tranne della vista, dato che nel visore scorreva una sequenza molto rapida di 1 e 0, in successione in pieno stile Matrix.
    Poi una luce abbagliante, e la sensazione di esser ritornato a possedere un corpo, seppur di esser in piedi. Subito dopo si ritrovò esattamente nel posto che aveva da poco visionato nello schermo. Si girò un attimo attorno, notando che non avvertiva affatto il visore e si. Era dentro la realtà virtuale. Effettuando un giro su se stesso di 270° potè notare, oltre a lui, un'altra persona.

    A rapido sguardo notò che aveva il tipico tratto asiatico, un pò meno confondibile rispetto al suo, e che era alto pressoché quanto lui. A differenza di ciò che si aspettava non era vestito come nel film Tron, o Tron legacy, ma bensì come un ragazzo normale, ovvero jeans e t-shirt da geek. Guardò dunque se stesso, partendo dalle mani, arrivando fino ai piedi e notò, con continuo dispiacere, che anche lui era vestito come nella realtà. Poco male comunque sia. Si decise e fece un passo verso l'altro ragazzo, alzando il braccio destro, con il palmo aperto e rivolto verso il tizio, in segno di saluto.
    Salve! Disse, avvicinandosi a lui, mentre si continuava a guardare intorno, incantato da tale ambiente. Si fermò quando, in effetti, mancavano pochi passi di distanza. Devo dire, chi ha elaborato questa sala ha proprio dei bei gusti.
    Non fece altro, attendendo così una risposta, sperando almeno che questa volta aveva incontrato qualcuno un po' più loquace.


    Edited by » Jake. - 19/3/2015, 11:45
     
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  3. †__ Hunter__†
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    amadeuscho
    Salve!

    Uh..
    Voce Giovane.Maschile.A giudicare da potenza ed estensione proviene da una cassa toracica di dimensioni proporzionate per un normale essere umano,ad una distanza di quindici metri circa. Tono ed inflessione suggeriscono un umore gioviale. Nessuna traccia di sorpresa per ritmo e cadenza.

    Al giovane non resta che adeguare l'approccio e segnare in agenda di stupirsi quanto prima di quanta poca gente riconosca il suo viso,su quest'isola,nonostante esso appaia così di frequente tanto sulle riviste scientifiche,quanto su quelle di costume di mezzo mondo.

    Il ragazzo pare essere all'incirca della sua stessa età. Si guarda intorno meravigliato,il che obbliga,Eric a correggere l'analisi precedente per quanto riguarda la sorpresa. Avanza accennando ad un rozzo,ma composto saluto,segno di un'educazione di ceto medio alto,ma sublimata da tendenze ribelli,come confermato dell'abbigliamento. Lo stesso,seppur diverso in taglio ed in numerosi dettagli,che è nascosto nel armadio del giovane genio alla sezione "roba che compro ma non indosserò mai". E non gli è neppure costato poco,per intenderci..

    Devo dire, chi ha elaborato questa sala ha proprio dei bei gusti.

    Eric non può fare a meno di sorridere,vagamente perplesso.

    *Dean Mitzner.. Davvero un portento nel suo lavoro. Una volta l'ho assunto per rimodernizzarmi il salotto!..* Ricambia il gesto di saluto con un'amichevole cenno con il capo,tentando di adeguarsi sufficentemente allo stile del giovane. *..Sono certo che apprezzerà il complimento,quando glielo riferirò. Eric Yashida..* Se il suo nome non gli fà suonare qualche campanello in testa,allora Eric saprà che il giovane è nativo dell'isola,di qualche realtà parallela o giù di lì. Tende con decisione la mano verso il suo futuro avversario,sicuro dell'impossibilità di reali danni in questa stanza. Più che un cenno di saluto,è un'ottimo mezzo di soppesazione di più fattori,come ad esempio scoprire la mano portante che con molta probabilità lo saccagnerà di botte..


    Edited by †__ Hunter__† - 18/4/2015, 15:56
     
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    Alunni Classe Ifrit
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    Eric Yashida... Aveva già sentito quel nome, da qualche parte, ma non riusciva per bene a rimembrare dove o da chi. Sapeva solo che era un nome molto famoso, e che il tizio che portava quel nome era molto importante, ma non riusciva a ricordare neanche cosa fece. Perciò decise di agire nella maniera più semplice che conosceva. All'accenno di una stretta di mano dal ragazzo tutto ciò che fece fu avvicinare le braccia ai fianchi, con i palmi aperti diretti verso se stesso, ed eseguire un inchino, con testa eretta e rivolta con lo sguardo verso il ragazzo, eseguendo dunque un Ritsurei.

    Jack Jackall, piacere.

    Subito dopo riprese una posizione più eretta, più idonea e più comoda. Poi, ricominciando a girarsi intorno, contemplando visivamente l'ambiente circostante, ricordandosi che comunque si trattava di una realtà virtuale, seppur egregiamente elaborato, chiese, al giovane che, da come aveva prima pronunciato, sembrava saperne di più, molto di più, di tale sala virtuale. Dunque... Qual'è lo scopo di... Questo Mondo? Enfatizzò di molto le parole "questo mondo", dato che non si trattava di un vero e proprio mondo, bensì di una dimensione virtuale, ma comunque non credeva di dover essere più specifico con l'altro individuo.

    Ad un attento sguardo notò, successivamente, le moto, che sembravano direttamente provenire dal medesimo film da cui si riprendeva tutto quel luogo, appena dietro ad Eric. Sorrise guardandole, sporgendosi verso destra, così da non aver il ragazzo che gli ostruiva la vista, per poi dirigersi, prendendo una direzione ellittica, passando dunque alla destra del giovane, verso di esse.
    Poggiò la mancina su dove, teoricamente, nella realtà doveva esserci il serbatoio, quasi come volesse ascoltare il "cuore pulsante" di quel veicolo fantascientifico, contemplandone comunque la fisionomia e la bellezza.
    Dimmi che funzionano ti prego. Successivamente salì a cavalcioni su una di esse, poggiando le mani sul manubrio, osservandone il cruscotto.

    Si... Non sembrava affatto aver intenzioni combattive Jack, anche perché realmente non sapeva affatto combattersi, bensì a malapena difendersi. In caso il ragazzo, Eric, ne avrebbe avuta alcuna intenzione e glielo avrebbe comunicato, glielo avrebbe fatto presente, ed in caso gli avrebbe chiesto di aiutarlo in tal caso, magari facendo dunque un allenamento.
     
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  5. †__ Hunter__†
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    amadeuscho
    Dunque... Qual'è lo scopo di... Questo Mondo?

    Uh? La voce del giovane scavezzacollo riporta l'attenzione del genio su di se,dopo che essa si era nuovamente smarrita tra proiezioni algebriche,progetti fantascientifici e,perchè no,elucubrazioni mentali di varia natura.

    *Lo scopo.. Da quello che ho capito serve ad allenarsi in sicurezza. Si insomma,è la stanza del pericolo degli X-Men,hai presente?* Risponde distrattamente al ragazzo,continuando ad osservare lo scenario,quasi parlando tra se e se. Infine scuote la testa e si impone di focalizzarsi sul presente e su quello che probabilmente potrebbe spezzarlo in due da un momento all'altro.

    Dimmi che funzionano ti prego.

    Osserva il futuro avversario inforcare la cavalcatura digitale. Si impone di apparire fremente ed entusiasta,ma fallisce miseramente.
    *Le vuoi provare?* Ghigna mestamente. Certo che funzionano,ragazzo. Eric è un prodigio,ma anche un petulante perfezionista. Funzionano ed anche alla grande. Sono veloci,pericolosamente veloci,e lasciano dietro di loro le classiche pareti colorate. Insomma,una vera figata!
    Ma allora perchè Eric è ancora fermo sul posto? Perchè quell'espressione così abbattuta? Semplice.. Eric non sà andare in moto. Il che si aggiunge alla lunga lista di attività fisiche di cui il giovane genio è del tutto incapace. L'ironia abbonda.


    Edited by †__ Hunter__† - 18/4/2015, 16:00
     
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    La risposta alla sua domanda sul luogo ove i due si trovavano non tardò affatto ad arrivare, e la risposta ricevuta dal giovane fece rimanere a riflettere Jack, che comodo sedeva sulla "Light Cycle". Ricevette la domanda inoltre per quanto riguardava la moto e, rivolgendo un secondo lo sguardo ad Eric, non fece altro che sorridergli e rispondergli rapidamente.

    Uhm no, magari dopo.

    Scese dalla moto poco dopo, dal fianco destro della moto. Era bella, ma in effetti... Non sapeva affatto pilotare qualsivoglia veicolo, e far una magra figura difronte a qualcuno che non conosceva ancora... Preferiva decisamente evitare. Magari in futuro, una volta che avrebbe magari preso confidenza con ogni qualsiasi tipo di veicolo. Si ri diresse difronte al ragazzo e si mise un attimo a pensare, riguardando l'ambiente circostante.

    Dunque... Tipo la stanza del pericolo degli X-Man hai detto? Ciò significa che ogni danno ricevuto non si ripercuoterà sul nostro fisico nella realtà?

    Era piuttosto una domanda retorica che una vera e propria domanda, di fatto non attese neanche una risposta e si rimise subito a parlare, proponendo una sorta di divertimento.

    Se devo confessar una cosa, io non so combattere qualsiasi sorta di maniera. Si, so qualche cosa, le basi, per l'autodifesa, di qualche arte marziale, ma non ho mai avuto motivo di poter far pratica direttamente sul campo. Perciò, ti andrebbe un pò di allenamento?

    Così facendo prese una posizione quantomento difensiva, divaricando le gambe e portando la sinistra un pò più avanti rispetto alla destra, trasferendo il suo peso su di essa. La mancina, in avanti, era piegata in maniera tale da avere il pugno della mano sinistra, lasciato semiaperto, direttamente difronte al volto. Il braccio destro invece era piegato in orizzontale, andando a interporre la mano destra fra la mano sinistra ed il volto, all'altezza della bocca, sempre col pungo semiaperto.

    In effetti comunque non sapeva affatto combattere, sapeva poco di karaté, di judò e qualche accenno di ju jitsu, ma non aveva dovuto sfidare nessuno, né rispondere a qualcuno col proprio pugno.
     
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  7. †__ Hunter__†
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    amadeuscho
    La laboriosa mente tiene nota di ogni parola udita. Acquisisce le informazioni e le lascia in stand-by,mentre l'attenzione del ragazzo prodigio è focalizzata sul turbinio dei suoi pensieri. Basta aver inteso l'andazzo della conversazione,perchè l'inadeguatezza prenda il sopravvento sul giovane. E con essa un sordo,piccolo e pesante sasso alla bocca dello stomaco. Forse paura?.

    Questo imbecille vuole che io faccia cosa?

    Ormai dovrebbe averci fatto l'abitudine. Decenni di pessima filmografia hanno insegnato alle masse che se i tuoi occhi sono allungati sei bravo in algebra,lo hai piccolo e conosci le arti marziali..
    Certo,nell'ammasso di neuroni superdopati sono immagazzinati i contenuti di diversi libri sulle più svariate tecniche di combattimento.. Peccato che il suo corpo non sia capace di assecondarlo neppure ad alzare una gamba tesa oltre i 30 gradi,senza prendersi uno strappo e rotolare goffamentte per terra,privo di equilibrio.
    E tutta via la cosa non può fare a meno di irritarlo tutte le volte. Un corpo completamente piegato al cervello,sottomesso e controllato a tal punto che se lui torna nervoso dal lavoro e lo malmena,questi si inginocchia e chiede scusa come fosse colpa sua,si prodiga ad inviare al capo ogni genere di impulsi;Il battito cardiaco che diventa irregolare,la scarica del giusto mix di ormoni,l'aumento della temperatura corporea,il formicolio alle dita e l'aumento della sudorazione sotto le ascelle che certo costerà al ragazzo una lavatrice extra. Ed il cervello registra i dati minuziosamente,non passivamente,come farebbe un qualunque ammasso di materia grigia nella media,ma con autocoscienza. Così che Eric possa sapere..
    Freme dalla voglia di dar battaglia. Il ricordo delle sensazioni passate in palestra,l'adrenalina pompata a mille,l'ebbrezza infantile di emulare i suoi idoli supereroistici,la galvanizzante consapevolezza di vincere lo richiamano come ad un cocainomane. Ed allo stesso tempo è incerto,insicuro su cosa aspettarsi,dubbioso se ne sarà all'altezza.Sà bene di essere fuori dal suo campo e vagamente spaventato e la cosa lo irrita. E come sempre,quando le emozioni prendono il sopravvento,il supercomputer che ha per cervello rallenta.
    Archivia i dubbi sotto il nome di "incognita" nel suo desktop mentale e si focalizza sulla sua unica certezza.. Allenamento virtuale,nessuna responsabilità reale.

    E dunque vai col rock and roll!

    ..non ho mai avuto motivo di poter far pratica direttamente sul campo. Perciò, ti andrebbe un pò di allenamento?

    Ma stà ancora blaterando quello? Bah..
    Inspira.. Assapora i picchi dell'adrenalina che sfarfallano per il suo corpo rendendolo pronto e scattante. Eccessivamente sull'alllerta. Estrapola i dati accumulati fin ora. Quelli sul suo avversario,quelli sul terreno. Quelli su se stesso.

    Poche frazioni di secondo sono intere ore sedute al tavolo per ragionare..

    Risoluzione del conflitto ottimale: Ottenere il vantaggio psicologico..

    Sorride appena,rilassando le sopracciglia quanto più gli è possibile.Cercando di assumere una posizione del corpo "aperta". Il petto puntato verso l'alto,una mano al fianco,il pollice rivolto verso l'avversario,l'altra ad indicare il viso del nemico,rilassata. Un linguaggio del corpo che denoti sicurezza di se. Che traspaia sincerità. Interi tomi sul linguaggio paraverbale vengono scansionati e esplicati da una memoria idetica perfetta.

    *Amico.. Hai i gomiti bassi e tieni la posizione troppo rigida. Finirai soltanto per colpirti il viso da solo e ti esporrai ad una presa reagendo troppo lentamente..*

    Tutto vero. Conoscere la teoria serve a qualcosa. In questo caso ha il duplice scopo di generare la falsa impressione che il giovane prodigio sia un'abile combattente corpo a corpo..

    1)Disinformare l'avversario: ✔

    ..Ed intaccare la sua sicurezza nelle proprie competenze.

    2)Instillare inadeguatezza: ✔

    "Dovresti proprio rilassare quella guardia.. Rilassarla del tutto. Lasciala andare,lascia cadere le braccia.."

    Consigli,si.. ma non espressi verbalmente. Instillati direttamente nella mente del suo avversario. Carichi di un carisma,di un'imponenza mentale,una compulsione psichica a cui è davvero difficile resistere. Un'azione anch'essa duplice. Ovviamente,saggiare se nuovamente,il suo potere si rivela inutile contro il suo avversario. Ma soprattutto far ascoltare nella sua testa una seconda,possente,voce. Instillare in lui una forte sensazione di intrusione. Colpirlo dove,probabilmente,non ha difese..



    Traduco tutta stà manfrina poco ispirata! ^^ (considera che è il mio primo tentativo di ruolare in terza persona al posto che in prima come faccio sempre,se la tiro per le lunghe avvolte,perdonami)

    Uso la mia abilità di compulsione psichica per obbligare il tuo pg ad abbassare la guardia. Ci riesco? Ovviamente no,perchè il suo lvl è ancora troppo basso perchè abbia effetto su avversari di pari energia. Salvo in questo incontro prenda 0 la cosa si sistema da se ad allenamento finito.
    Quindi si,senti la voce di Eric nella tua testa che ti ordina quelle cose,magari ti dà un certo grado di desiderio di obbedirgli ma cmq gli resisti tranquillamente! ^^

    E quì hai scoperto il mio grande segreto: Combatterò senza avere abilità! ^^

    Dunque,ti ho dato anche la scusa per incazzarti e suonarmele,divertiamoci! ^^

    Fisico: Illeso. Botte di adrenalina.
    Psicologico:Controllato.Appena fremente. Elaborazione in standby-In attesa di imput.
    Energia:50/50
    Consumi:0
    Armi: Beretta 93R (Ancora nella fondina)
    Accessori: Tesla (non presente)
    Protezioni:
    Status Attivi:

    Abilità e tecniche impiegate:

    Telepathic Persuasion:
    Come una radio,dal mio cervello al vostro. Se ho ben capito come funziona,è un'aura telepatica grande più o meno 5 metri,all'interno della quale,qualunque mente non sià dotata di grande potenza agirà secondo il mio volere. Per quanto ci provi,non riesco ad imporre ordini prettamente autolesionistici e se non sono abbastanza specifico nell'elaborare un'ordine mentale,se il mio pensiero non è abbastanza dettagliato,capita spesso che esso venga frainteso o elaborato in maniera vantaggievole per i miei bersagli.
    Apparte questo,ammetterete che è una gran figata!
    (Psichiche lvl1/Funziona entro un raggio di 5 metri,su energie incolori)

    Prima legge di Yashida: Le grandi menti plagiano la massa. E la mia è la più grande di tutte!


    Edited by †__ Hunter__† - 19/4/2015, 15:09
     
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    Non rispose Eric, semplicemente alla sua frase, alla sua proposta, ed alla sua posa rispose sorridendo, andando a mettersi in una posa che a primo acchitto sembrava molto plastica, non idonea a qualsiasi allenamento, di più ad un maestro in effetti, però appariva pure comoda.
    Poi una voce risuonò nella mente di Jack, simile, no... Uguale a quella usata da Eric mentre parlava. Si distrasse un secondo, girando il volto verso sinistra e verso l'alto, prendendo un'espressione del volto un secondo più truce, ad ascoltare per bene ed a capire. La prima cosa che gli balenò in mente fu
    " Dunque in questa realtà virtuale si può pure comunicare senza la voce? In effetti avrebbe senso "

    « Scusa, perché dovrei abbandonar la posizione per una per niente combattiva? In ogni arte marziale che esiste, esiste sempre una posizione di combattimento. »

    Logica elementale e dati di fatto. Non aveva mai visto qualcuno combattere non prendendo una posizione non combattiva. Ok, in alcuni film di Bruce Lee, che gli capitò di intravedere, partiva sempre senza alcuna posizione combattiva, ma era un film, un qualcosa per gonfiare il proprio ego, perciò qualcosa di macchinoso e di fittizio. Poi, le uniche volte che ricevette qualche blando insegnamento di judò, proprio le basi iniziali, la prima lezione a dir la verità, gli venne detto di non abbandonare mai la posizione, qualsiasi cosa accada, fino al cessato pericolo.
    Ok, non era proprio un pericolo quello ivi presente, erano infondo in una realtà virtuale, e perciò, seppur avrebbero avvertito dolore, non avrebbero riportato alcun tipo di danno.

    Rimase fermo, mentre quella voce, la voce di Eric, si rifece sentire, forte e possente, nella sua testa. Risentendola riposò lo sguardo su di lui e sorrise.


    « Mi dici come fai a parlar nella mente altrui? Qualche tool che stai adoperando nell'applicazione della simulazione della realtà virtuale? »

    Non se ne intendeva molto di informatica, ma sapeva qualcosina, il giusto per non essere definito un ignorante od un uTonto.
    Invece era un totalmente ignorante dei poteri psichici, anche perché effettivamente non sapeva neanche della loro esistenza. In effetti di paranormale, a parte qualche film, molto falso e fantastico, non sapeva niente di niente, e non sapeva in effetti neanche cosa fosse il "potere" che possedeva.


    « Sempre se non si tratta di qualche potere psichico, devo ammettere che sono molto scadente in materia. »

    Sorrise.
    Inizialmente sembrò improvvisamente abbandonare la posizione, facendo quasi come gli aveva... Detto? Eric mentalmente, ma ad uno sguardo più attento si poteva osservare come invece stava semplicemente mettendo a focus se stesso, concentrandosi dunque, un pò come aveva fatto Eric.


    « Se si tratta in effetti di quest'ultimo, lascia che ti mostri cosa riesco a fare. Non ne vado molto orgoglioso, ma penso possa rivelarsi utile. »

    " Chissà se funziona pure in questa realtà fittizzia "

    Si concentrò dunque, abbandonando la posizione e portando le braccia tese verso il basso, con i palmi aperti e rivolti verso Eric. Gli occhi erano chiusi, a raccogliere le proprie energie, il proprio spirito, e focalizzarlo nella mano destra. Le gambe erano ora portate divaricate, ma non troppo, portandosi in una posizione "più dritta". Poi, quasi per magia, al centro della mano destra si andò a creare una piccola fiammella blu, con delle sfumature nere, che ardeva piccola ed indifesa direttamente sulla pelle di Jack, ma che non lo bruciava.
    Poi prese ad ardere più forte, andando a prendere la forma di un oggetto, per la precisione si andò ad allungare, andando a formare un falcione, un dao per la precisione, di pura fiamma, elsa manico e lama. Seppur era costituito di pura fiamma, si vedeva che possedeva un filo in tutto il suo fiammeggiare, e dunque era capace di tagliare, probabilmente tale peculiarità era dovuta o alla concentrazione di Jack o al suo status. Il tutto comunque durò si e no 2/3 secondi, il tempo necessario a raccogliere il focus necessario.

    Serrò la mano destra, afferrando dunque la spada di fuoco da lui appena creata e portò il braccio, piegando il gomito, difronte a se.
    Aprì gli occhi, abbandonando completamente pure la posa appena presa, esaminando ora il dao di fuoco avente la lama si e no di 50 centimetri.


    « Curioso vero? » Mentre parlava ruotava, di poco, il polso, giusto per poter osservare meglio la lama. Non pesava affatto quell'arma, e ciò un pò teoricamente gli avrebbe dovuto dar più agilità, ma essendo che effettivamente non sapeva combattere, il non avere un peso gli era solo di impedimento, in quanto ogni colpo che avrebbe portato si sarebbe dimostrato totalmente scoordinato, come ogni persona alle prime armi.


    Rivolse poi la lama, tendendo il braccio, verso di Eric, per poi scattare, andando a portare lo stesso braccio destro davanti al suo volto, piegato e con la mano rivolta all'indietro, con il lato tagliente della spada dunque rivolto verso sinistra. Corse, seppur pochissimi erano i metri che lo separavano da Eric, per poi, giunto alla giusta distanza, tentò, portando con un movimento secco il braccio a compiere un movimento circolatorio da sinistra verso destra, di menare un colpo sul ragazzo, un roverso tondo per la precisione, all'altezza del fianco.

    Il colpo comunque non era veloce, data l'inesperienza di Jack, e si sarebbe rivelato ben che facile da evitare e prevedere.





    Azione 1: Creazione spada
    Azione 2: Corsa + attacco
    Status Mentale: Incuriosito e voglioso di allenarsi.
    Status Fisico: Indenne
    MP: 50/50
    Descrizione Post: Jack avverte la voce di Eric nella sua testa, ma a differenza di ciò che poteva volere Eric, questa lo incuriosisce, facendogli pensare prima che fosse un qualche tool che presentava il programma della simulazione virtuale, per poi andando a pensare, giustamente, che fosse un potere psichico. Risponde dunque facendo vedere la sua abilità, creando dunque una spada di fuoco nella mano destra, una scimitarra del genere Dao. Dopo di che si muove in corsa verso Eric ed arrivando alla giusta distanza da lui mena un rovescio tondo con la spada di fuoco.
    Armi: // - Spada Elementale (?)
    Protezioni: //
    Accessori: //
    Status Attivi: //

    Abilità in Uso:
    CITAZIONE
    · Ignis Fatuus [Sparda Lv1]
    Da quando, in età adolescenziale, Jack "andò a trovare" suo padre sviluppò in se codesta abilità innata, ovvero il poter generare dal suo corpo, prevalentemente dalle mani, delle fiamme, di colore blu, simili ai fuochi fatui. Esse, seppur sono di origine umana, si comportano esattamente come il normale fuoco, solo che vengono governate dalla volontà di Jack. Codesto fuoco può essere generato in qualsiasi condizione, in quanto è la manifestazione "fisica" dell'anima di Jack. Ciò significa che può essere utilizzato in qualsivoglia modo, luogo ed evenienza, dipendendo direttamente dalla volontà di Jack. Per il momento Jack riesce a manipolare L'Ignis Fatuus ancora in maniera basilare, e riesce a modularlo sotto sia la forma basica, ovvero di pura fiamma, che nella forma di una lama, di dimensione variabile, costituita puramente ed unicamente da fuoco.

    Tecniche in Uso: //
     
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  9. †__ Hunter__†
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    amadeuscho
    3) Instillare pressione mentale: X

    Mmmmh.. un'incognita..

    Ottenere vantaggio psicologico: Non più del 25-30 % circa.. Deludente. E come supposto,il suo potere non funziona in battaglia. Si segna mentalmente di scoprirne le cause. Probabile che sia il mix di ormoni prodotti dallo stress ad influire.

    « Mi dici come fai a parlar nella mente altrui? Qualche tool che stai adoperando nell'applicazione della simulazione della realtà virtuale? »

    Tsk! Incognita rilevata.. Fornita direttamente dalla bocca del giovane. Grosso errore!
    Se potesse dare un'occhiata ai neuroni di Eric,vedrebbe piccoli Big Bang correre lungo la sua rete neurale,irrorati di adrenalina come motori ad iniezione diretta. Jack di suo canto non ha solo fornito utili informazioni,no.. Ha acceso quella scintilla nella mente del giovane genio annoiato.
    Gli ha offerto una sfida..

    Avverte il suo corpo fremere. Teso a scattare come una molla. Se si lascia guidare dall'eccitazione,perderà lucidità e non può permetterselo.
    Respira. Il ragazzo ciarla,lo ignora,lasciando che il suo complesso cervellone immagazzini le sue parole per poi ascoltarle più tardi. Focalizza..

    Rielaborazione..

    *Veramente è di base..* Si impone di ridacchiare,rilassato. Ridere denota distrazione. Ispira inconsciamente fiducia. Sfrutta la debolezza ammessa dal suo stesso avversario. L'ignoranza.*..Siamo entrambi collegati con la testa alla macchina ed attraverso essa tra di noi. Provaci pure tu,se ti và..*

    Fornire disinformazioni: ✔

    Con un pò di fortuna il tentare di comunicare mentalmente lo impegnerà al momento necessario..

    Quanto al vantaggio psicologico.. Eric non ha ancora rinunciato!

    « Se si tratta in effetti di quest'ultimo, lascia che ti mostri cosa riesco a fare. Non ne vado molto orgoglioso, ma penso possa rivelarsi utile. »

    Corpo in attesa,trattiene il fiato. Gli occhi luccicano di speranza,le iridi completamente dilatate dall'interesse. È la sua parte preferita,quella in cui può osservare meraviglie sconosciute all'uomo. Fenomeni non presenti nei libri di fisica.
    Poteri fighissimi usciti da un dannato fumetto americano..

    Una lama di energia tantrica. Forse ki?. Ma agli occhi del ragazzo è molto di più..
    E vorrebbe subissare di domande il giovane Jake,ma ha bruciature superficiali a ricordargli quanto successo l'ultima volta. E sebbene noti la differenza tra Jake e lo scorso avversario sono ancora troppe le incognite. Stringe i pugnetti dalle sue mani femminee ed affusolate e si trattiene.
    Manifestazione energetica in stato solido. Colore ed emanazioni luminose non corrispondono a nessuna energia conosciuta all'uomo,tuttavia per pura estetica suggerisce una qualche carica termica. A quanto pare richiede una qualche forma di concentrazione per essere manifestata.
    Fantastico! Una cazzutissima lama fantasma infuocata blù! È.. IL MASSIMO!

    Ed il giovane Jake si precipita ad attaccare. Assalto diretto.. Non rapidissimo e vagamente impacciato. Tragitto prevedibile,ma estremamente efficace nella sua semplicità. La convenienza incontra la curiosità,la fà ubriacare e la trascina barcollante in un motel ad ore.

    Attacco frontale,tasso di letalità sconosciuta. Risposta più efficace,inibire la minaccia;Minimizzare i danni.

    Indagare sul fighissimo potere e salvarsi il deretano.
    Il campo mentale accarezza la mente del giovane Jake. pura energia ESP di origine controllata tenta delicatamente di infilarsi nel suo cervelletto. Sbirciare tra i processi neurali del giovane spadaccino e spalancare nelle mente del genio uno schermo illustrato,mostrandogli quali processi mentali permettono al giovane Jake di appellarsi all'Ignis Fatuus. Ma soprattutto come spegnerli per un pò..

    *Mmmh.. No!* Mostrare atteggiamento sicuro. Schioccare le dita per emulare i tamarrissimi personaggi degli anime ed allo stesso tempo trasmettere la sensazione di possedere il totale controllo della situazione. Inibire la potenza bellica nemica per destabilizzare l'avversario ed insinuare in lui la sensazione di essere inerme difronte a forze più grandi di lui. Ispirare insicurezza..

    Instillare pressione mentale. La notte è finita,la convenienza è scappata senza nemmeno infilarsi i pantaloni.E la curiosità è rimasta incinta.

    La migliore opzione. Tuttavia non ideale,Eric lo sà bene. Calcola attrito,traettoria. I kg di forza muscolare che saranno esercitati da quel braccio dall'aspetto tonico,dalla spalla che lo sorregge e dal busto che incide con la sua torsione. La forza di inerzia che possiederanno. I suoi occhi saettanti colgono ogni dettaglio. La mente li registra e li rielabora. E tuttavia,al solito,un corpo flaccido e pigro non è capace di reggergli dietro. Una memoria prodigiosa ricerca in tempo 0 le informazioni più utili nelle attuali circostanze. Per assurdo,le rintraccia in un libro sulle basi dello snowboard..
    Unica mossa possibile,tenere ben perpendicolare il mento incavando il collo tra le spalle,per limitare i danni dalla conseguente caduta e ruotare il corpo di 22 gradi circa,così che il muscolo obliquo esterno assorba l'impatto del pugno,non più armato,limitandone i danni ad un semplice ematoma leggero. Probabile compromissione dell'equilibrio,portare le braccia davanti al corpo per attutire la caduta con gli avambracci.

    Poi rialzarsi e smontare a pezzi questo invasato!



    Trrrraaaaduco.. Utilizzo la mia tecnica "Inhibited" per inibire l'uso della tua abilità per i prossimmi 3 turni. Ergo la tuaa lama scompare. Ciò non di meno la parte prettamente fisica del tuo attacco rimane. Ora.. hai descritto un movimento circolare a braccio teso con la mancina. Non mi pare tu possieda abilità di superforza,quindi,anche se probabilmente Jake non farebbe altro che sventolare davanti ad Eric un braccio a vuoto,io gli attribuirei cmq un bel colpo con forza normale andato a segno,data la rincorsa accumulata.
    Direi pure che il mio Eric cade a terra alla tua mercee,ma cmq fai tù! ^^
    Per inciso,stò cercando di far durare quest'allenamento un pò più del mio solito! >.<

    Fisico: Illeso. Eccitato.
    Psicologico:Contrariato.Vagamente Esaltato.Lucido Elaborazione imput.
    Energia:40/50
    Consumi:10
    Armi: Beretta 93R (Ancora nella fondina)
    Accessori: Tesla (non presente)
    Protezioni:
    Status Attivi:

    Abilità e tecniche impiegate:

    Inhibited:
    Senza il cervello,il corpo è inutile! Per questo,se la situazione lo richiede,non esito ad infilarmi nelle vostre menti e spegnere quella parte di voi che vi permette di sputare fuoco e ruttare meteore. La tecnica richiede una gran concentrazione,necessitando di ben 2 azioni per castarla. In cambio,però,otterrò un'utilissima capacità fino alla fine del turno..
    Sarò in grado di proiettare il mio campo mentale indirizzandolo verso il nemico ed usarlo per scandagliarne le abilità e le tecniche,per poi sceglierne una ed inibirla per i prossimi 3 turni,rendendo l'avversario incapace di adoperarla.
    Sarà inoltre possibile inibire tecniche superiori ad una bassa,pagandone la differenza in mp.
    -Livello: Basso
    -Tipo: Limitazione
    -Elemento: E.S.P.
    -Utilizzo: 1 turni
    -MP: 10+ (differenza di mp)


    Edited by †__ Hunter__† - 18/4/2015, 16:06
     
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    Ignorò le informazioni vocali mentre effettuò il colpo, mentre era ancora in corsa, portato quasi a lanciarsi oltre di Eric.
    Poi all'improvviso successe. Le fiamme scomparvero di colpo, svanendo nel nulla non lasciando alcuna traccia di loro.
    Rimase a guardare dunque la mano, mentre si andava a scontrare contro il colpo di Eric, che cadde, non troppo rovinosamente a terra, girandosi, come i gatti ed effettuando un riparo dalla caduta abbastanza intuitivo e plastico, ma efficace.
    Jack invece, che si ritrovava dunque privato della sua unica fonte di potere, invece cercò di frenare la sua corsa, poggiando il piede destro davanti al sinistro, cercando di far leva su di esso, per frenare, e magari girarsi verso di Eric.
    Ma la forza cinetica è ben che difficile da combattere, ed il quadricipite sinistro si andrò a scontrare contro... Il sotto ginocchio? Destro, andandolo a proiettare incontrollatamente in avanti, a terra.
    Si buttò, dunque, a terra, frenando con i palmi e con il mento, molto rovinosamente, quasi fosse progettato, quasi fosse un pagliaccio in effetti, ma non era per niente così.

    « UOAAAH!... »
    Si fece male? Un pò, ma niente di serio.
    Si rialzò, dunque, pulendosi i "pantaloni" per poi girarsi verso di Eric, avvicinandosi lentamente e tranquillamente verso di lui.
    Nel mentre tentava di capire cosa era successo, perché non aveva più il suo Dao infuocato di Ignis Fatuus, tentando di rievocarlo concentrandosi semplicemente.
    Si, in effetti per evocare il suo potere aveva da sempre dovuto solo concentrarsi, e nient'altro.
    Concentrazione, pura concentrazione, la quale andava a dar forma alla sua ipotetica idea. Quando fu per il Dao aveva immaginato quell'arma, letta in chissà quale libro o vista in chissà quale fiera/museo.
    Ora stava invece immaginando una fiamma nel suo palmo sinistro, e si concentrò portando lo sguardo su di essa, aperta difronte a lui, mentre si avvicinava sempre più ad Eric. Nulla, niente.
    Non ci riusciva, e dopo un pò si diede per vinto.
    Ripose il braccio lungo il suo fianco e perse ogni posa ed intenzione combattiva.


    « Come diamine ci sei riuscito? Devo capire che hai poteri di controllo? »

    Nel mentre diceva ciò allungò un braccio verso di lui, col palmo aperto, a segno di volerlo aiutare a rialzarsi, un segno amichevole e non di combattimento.

    « In ogni caso... Non saprei proprio come controbattere, questa mia piccola abilità è l'unica cosa che mi ritrovo, oltre gli arti il tronco e la testa. Perciò... penso che hai vinto. »

    Era sincero. Sorrise, sinceramente, non aspettandosi altro. Non sapeva nulla di combattivo, ed a dimostrazione vi era pure il ruzzolone che aveva da poco fatto per non esser riuscito a fermarsi per bene. Già il fatto che aveva fatto cadere Eric lo reputava grandioso.

    No, non era affatto come tutti gli altri cacciatori presenti in quella scuola, anzi... Era ciò che più di comune vi era, solo con un'abilità un pò particolare, di cui lui stesso non sapeva granché.



    Azione 1: Recupero dalla caduta auto-provocata involontariamente
    Azione 2: Aiuto di rialzo ad Eric
    Status Mentale: Ancora più Incuriosito.
    Status Fisico: Un pò dolorante per la caduta.
    MP: 50/50
    Descrizione Post: E' caduto involontariamente. In ogni caso, non avendo tecniche e non sapendo in effetti cosa siano le tecniche non ha altra maniera per controbattere, o per continuare il combattimento. Perciò Eric ha vinto lo scontro. Se vuoi però possiam continuare l'allenamento. Jack in effetti non possiede tecniche, e perciò sarebbe un'ottima cosa continuare.
    Armi: //
    Protezioni: //
    Accessori: //
    Status Attivi: //

    Abilità in Uso: //
    Tecniche in Uso: //


    Edited by » Jake. - 18/4/2015, 22:09
     
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  11. †__ Hunter__†
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    amadeuscho
    3)Instillare pressione mentale: ✔
    Ottenere il vantaggio psicologico:

    Eric si rigira sul pavimento,mugugnando di dolore. Certo,i tomi di per dilettanti sullo snowboard consigliano di lanciarsi sempre per terra in previsione di una probabile caduta. Ma la neve e neve ed il pavimento nero di vuoto assoluto è.. Beh.. duro. Ed il corpo,rachitico e letargico si dimostra troppo lento. Il colpo arriva e segue la caduta. Non un lancio volontario. Delusione.

    Il fianco pulsa.Informazioni viaggiano veloci come i virus nei siti di pornografia. Il cervello solerte li registra. Ma non ha ancora imparato a gestirli. Dolore.
    Vorrebbe isolarlo. Accatastarlo in qualche angolo della sua mente come fà con tutto il resto,ma non riesce. Richiederà Lasonil è pazienza. E con tutto il suo denaro non può comprare che una sola delle due. Fastidio.

    Fà per rialzarsi. L'altro ancora blatera. Le braccia sollevano il busto,le ginocchia nodose fanno il resto.

    « Come diamine ci sei riuscito? Devo capire che hai poteri di controllo? »


    Un minuto e te lo spiegherà a suon di ceffoni psicocinetici.Vedremo se avrai ancora voglia di affettare la gente.. Irritazione.

    Adrenalina che pompa,mischiata al giusto cocktail di ormoni per trasformare un'uomo in un gorilla isterico.Emozioni,troppe emozioni. Surriscaldano man mano l'elaboratore finchè esso si arresta per qualche istante con un sonoro "Tonk" mentale. Un solo istante privo di calcoli e previsioni,associazioni mnemoniche e letture fisiche e paraverbali. Un solo istante dove il pensiero è semplicemente "Ti spacco il culo!". Semplice. Onesto. Essenziale.
    Ma poi l'elaboratore si riavvia.

    « In ogni caso... Non saprei proprio come controbattere, questa mia piccola abilità è l'unica cosa che mi ritrovo, oltre gli arti il tronco e la testa. Perciò... penso che hai vinto. »

    Probabilità che si tratti di un'inganno alte. Un vero conflitto etico. L'opzione migliore resta la rimozione del problema.

    *Si? Beh.. Allora stai fermo,che facciamo in un'attimo..*


    La mano và alla fondina. Le dita affusolate si stringono contro il calcio dell'arma. Tirano con forza estraendola goffamente. Il braccio teso a puntare al petto dell'avversario. Altezza sterno,al centro. Non al cuore,poichè sarebbe più facile mancarlo. Un'avviso si apre a finestra sul suo desktop mentale: "RICORDARSI DI TOGLIERE LA SICURA". Già fatto,non un problema.

    *Hasta la vista,Baby!* Pessima imitazione,a malapena nel tema. La stretta cassa toracica e la voce squillante mal riproducono Swharznegger. Preme il grilletto.

    E la cattiva postura,il braccio completamente teso lasciano la loro firma. L'ultima cosa che Eric percepisce è il contraccolpo dell'arma,trasmesso alla sua spalla. Ancora dolore..

    Poco ispirato,lo sò. Ma dato come si stà per concludere mi si è un pò spenta la scintilla! ^^ Vabbè,pace e bene! >.<
     
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    Tutto si svolse in due/tre secondi. Jack non ebbe il tempo materiale di reagire, anche perché tutto si poteva aspettare che quello.
    Un guizzo metallico intravide, metallo nero, una pistola? Si, ma non ebbe la capacità e la velocità di cogliere l'intenzione di Eric.
    Tutto ciò che avvertì, mentre porgeva la mano, per aiutarlo a rialzarsi, ad Eric, fu il suono prodotto dalla pistola, che scaraventava in sua direzione un proiettile.


    *BANG*

    Venne lanciato, di poco, all'indietro, ricevendo in pieno petto un colpo all'altezza dello sterno, vicino al cuore, colpendo però in pieno il polmone destro.
    Non avvertì dove venne colpito, solo un immenso dolore.

    Chiuse gli occhi, mentre cadde all'indietro, in una posa scomposta, battendo pure violentemente la schiena al terreno.
    Li riaprì, e vide l'immensità del nero che dominava quell'ambiente.

    Tentò di respirare, ma quando ci tentò avvertì un immenso bruciore dove era appena stato colpito, misto al dolore del colpo che ancora non era andato via, ma che continuava.
    Doveva parlare, ma il solo tentare di farlo gli sembrava una tortura.
    La bocca si stava riempiendo, lentamente, di una sostanza più densa della saliva, con un sapore molto più metallico. Si, era sangue, che ad ogni respiro si faceva sempre più presente.
    Probabilmente, sicuramente aveva un'emorragia interna in corso nel polmone.
    Tossì sangue, tentando dunque di liberarsi un attimo il palato e la lingua.


    « Bastardo... Volevo... Solo... Aiutarti a rialzarti... »

    Era più che vero, non aveva alcuna maniera di controbattere Eric, e con l'esaurirsi della sua abilità, chissà per quale arcano motivo, era più che innocuo Jack.

    Gli occhi gli si fecero sempre più pesanti, e continuare a respirare si faceva sempre più difficile.
    Ormai pure un rivolo di sangue usciva continuo dalla bocca, e non voleva guardare neanche dove era stato colpito.
    Mise la destra su dove avvertiva il continuo dolore, e sentì, oltre una sostanza calda e densa in continua fuoriuscita, un piccolo ma profondo foro.
    Si strette lo sterno, e tentò di resistere più che poteva a quel dolore, dolore che mai in vita sua aveva mai provato, e per quanto era intenso ne era quasi spaventato.
    Poi improvvisamente si sentì quasi smaterializzare, scomporre in varii cubetti ed essere trascinato via da quel posto.
    Non potè vedere ciò che gli successe, semplicemente tutto si fece nero ed i suoi sensi, di nuovo, svanirono nel nulla.
    Per due/tre secondi gli sembrò quasi di non esistere, essendo che non vedeva più, sentiva più, assaporava più, non avvertiva alcun odore e non riusciva neanche ad avvertire neanche il suo corpo.
    Poi una scritta balenò dal nulla di quel nero, con su scritto "Game Over"

    Si era quasi scordato per qualche attimo, causa quel dolore lancinante appena provato, di essere in una realtà virtuale.
    In fine ecco che si riavvertiva, comodamente posto nella postazione della sala virtuale.
    Allungò le braccia verso la testa, e si tolse il casco.
    Così potè vedere che la cupola di vetro, in cui era si era posto, si stava lentamente alzando, permettendogli di vedere tutta la sala.
    Dopo aver constatato che non aveva alcun danno, e quel dolore era sparito nel nulla, controllandosi pure sia visivamente che con ambedue le mani, si alzò.
    Si diresse verso il centro della sala, dunque, ove vi era lo schermo che permetteva di visionare il tutto.
    Potè vedere se stesso smaterializzarsi in piccoli cubetti neri, il quali caddero disordinatamente al suolo, svanendo poco dopo. La visione della sala virtuale dunque era posta con giusto due/tre secondi di delay.
    Si avvicinò al pannello, con tanto di tastiera, posto sotto lo schermo, ed consultando lo schermo decise prima di avviare due piccole opzioni che la stessa sala virtual chiedeva di avviare, in quanto vi era la presenza di una sola persona al suo interno.
    Vi erano due scritte alla fine di tutto il linguaggio macchina che costituiva il programma della sala, in cui in effetti era riportato tutto ciò che era avvenuto.
    Visionò per bene le due scritte, decidendo poi il da farsi.


    CITAZIONE
    Avviare reset area? [Y]/[N]
    Avviare prelevamento vincitore? [S]/[F]

    Inutile dire che dedusse facilmente che il tutto stava a significare un comando molto semplice, pigiando la lettera corrispondente poteva decidere se avviare o meno i due.. Tools? Si, tools era più che corretto.

    « Hai deciso di far lo sborone? Allor divertiamoci un pò... »

    Si scrocchiò le dita, portando le mani con le dita intrecciate con i palmi verso l'esterno, allungando poi le braccia.
    Sciolse poi le mani, e le poggiò sulla tastiera. Il medio della mano destra era posto a sfiorare la lettera Y, mentre l'indice era posto sulla N; L'anulare della mano sinistra invece era posto sulla S, mentre il medio era sulla F.
    Rimase un secondo a riflettere, per poi pigiare inizialmente la Y.
    Rimase qualche secondo immobile, per poi osservare lo schermo che faceva vedere l'interno dell'area virtuale.
    Aspettò ancora qualche decina di secondi, osservando come tutto il luogo ove era ancora Eric si stesse disgregando, crollando letteralmente verso il basso, pure il terreno sotto i piedi di Eric, crollando in una specie di imbuto, come sotto la forza di qualche buco nero che, pian piano che tutto cadeva, disgregava in cubetti, ed i cubetti in altri cubetti, e via via a continuare, rimpicciolendo il tutto fino a farlo scomparire.
    Aspettò altri 3 secondi, e poi pigiò la S.
    Vide dunque Eric smaterializzarsi, come era avvenuto a lui, e scomparire nell'arena, non sotto la forza di quel buco nero simulato.
    Poi chiuse il pannello che rivelava lo schermo, lasciando andare la tastiera, girandosi in direzione della campana di vetro chiusa, l'unica campana di vetro chiusa, aspettando dunque la fuoriuscita di Eric con un sorriso stampato in faccia.



    Come detto precedentemente, you won. Però invece della classica uscita trionfante dall'arena virtuale, ho deciso di lasciarti lavoricchiar con questa uscita... alternativa? Have Fun.
     
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  13. †__ Hunter__†
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    Non ho ben capito che hai fatto. Mi hai espulso dalla simulazione o sono ancora dentro?
     
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    Inizialmente ho avviato il reset dell'area, perciò vedi tutto ciò che ti circonda crollare e svanire in cubetti sempre più piccoli, lasciandoti dunque cadere in basso in un vuoto bianco. Dopo 15 secondi circa ti ho espulso dall'area.
     
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  15. †__ Hunter__†
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    amadeuscho
    Il proiettile esplode al centro del petto. Il corpo,sbalzato dalla concussione,si accascia all'indietro come solo nei film accade,quasi a rendere più galvanizzante la cosa.

    Rimozione del problema:

    ..È fatta! Il suo avversario disarmato. Abbattuto.
    Lo ha sconfitto. È un genio. È un mito. È il Mike Tayson della scuola. Temibile come MacGyver con in mano una graffetta.

    I sensi,da istancabili lavoratori,abnegati al dovere,colgono la sparizione in un milione di grossi pixel poligonali del suo avversario e la inviano al subconscio che fervidamente registra l'informazione. La mente cosciente è invece occupata ad elaborare un'adeguato balletto della vittoria che il corpo si rivela poco abile ad eseguire,con risultati che vagano dall'imbarazzante al "vorrei sprofondare nel terreno solo per avervi assistito". Adrenalina e dopamina corrono lungo l'immensa rete neurale sfrigolando come caramelle frizzanti sulla lingua. Si sente Dio. E ne va pazzo.

    Si accorge solamente in ritardo di precipitare in quell'oscuro vuoto che fino ad un'istante prima agiva da pavimentazione ed ora pare aver compreso la sua funzione di baratro infinito.

    Nemmeno il tempo di imprecare che i potenti processori della sala virtuale terminano il reset della simulazione ed il giovane riprende pigramente coscienza nel lettino della simulazione.A differenza del suo avversario,inaspettatamente esausto,nonostante lo sforzo sia stato solo cerebrale.

    Imbronciato,si trascina sino all'uscio della stanza,dando le spalle al suo avversario.

    *Domani riproviamo..* Allontanandosi,poi,reprimendo uno stanco sbadiglio.

    Va beh,va! Se proprio ci tieni,chiudiamola quà! :/ Post un pò scialbo,ma tant'è,c'ho perso l'entusiasmo per ovvie ragioni! :/


    Edited by †__ Hunter__† - 1/8/2015, 04:04
     
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