[QUEST] Dio degli uomini - Jake Barfly.

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    dalla stella che brilla di meno...un BUCO NERO O_O

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    Era a casa quando la notizia lo raggiunse. Al Comitato aveva lasciato solo un suo doppione, con giusto la volontà necessaria a fingere di leggere un giornale e lanciare occhiatacce a chiunque gli domandasse qualcosa. Il lavoro la era tedioso ed i cacciatori, come sempre, se la cavavano più che bene anche da soli...non c'era bisogno di lui. Lo faceva spesso, in modo da aver più tempo per se stesso e le proprie ricerche. Al momento ad esempio era sdraiato sul divano, davanti alla tv accesa - dove qualcuno parlava di ufo, cerchi nel grano ed Anime - intento a sperimentare quanta birra gli ci sarebbe voluta prima di vedere appannato.
    Ma il poco di lui che aveva lasciato alla Centrale sembrava proprio volergli rovinare la serata. Captò qualcosa di abbastanza importante da giungere all'attenzione dell'originale, che si vide costretto a far svanire il doppione per uploadarsi nel cervello le informazioni che aveva immagazzinato. E quando il processo fu completo Jake scattò seduto, innervosito.
    Ania era morta. L'hanno ritrovata in una stanza all'ultimo piano di un palazzo vicino al Central Park, accasciata contro la finestra dell'appartamento, ancora tiepida, ancora con la siringa nel braccio. Si è suicidata.
    Era strana, abbastanza da distinguersi dalla marea di oche che erano le giovani cacciatrici. E da essersi guadagnata la sua simpatia. Ma non era il tipo di stranezza che portava all'isolamento: Ania era felice. Forse non aveva amici tra gli umani, ma quando puoi far due chiacchiere col tostapane e commentare i film assieme alla stessa televisione che te li sta mostrando, non è difficile perdere interesse negli esseri organici. Ed il suo matrimonio andava bene, cosa poco difficile da credere dal momento in cui poteva riprogrammare suo marito.
    Ma il suo cadavere era li, la siringa anche e non c'era traccia di nessun altro. Era morta sola, con Mallet Town negli occhi.

    Raimundus, la giacca.
    Il maggiordomo zombie ci mette un po, non è facile deambulare con le giunture in perenne putrefazione, ma alla fine lo raggiunge con il consueto giacchino di pelle marrone. Avrebbe potuto materializzarselo addosso, ma a quel punto avere un maggiordomo avrebbe smesso di avere senso no?
    Chiuse gli occhi, e quando li riaprì la trasmissione istantanea l'aveva portato nella stanza del misfatto. Strisce gialle dei MTSC ne sbarravano la porta e delimitavano un breve perimetro attorno al cadavere, e a parte quello la stanza era completamente vuota mentre Jake muoveva passi verso di lei, con un vago senso di inquietudine. Non riusciva ad inquadrare bene cosa non andasse ma era come se qualcuno gli stesse suggerendo di andarsene...persino i Poltergeist erano inquieti ed in assenza di mobilia da rovinare e lanciare se la presero con la siringa, che volò attraverso la stanza schiantandosi contro un muro dopo aver abbandonato il braccio della sua vittima. E non era da loro innervosirsi per niente.
    Doveva vederci più chiaro: si portò le mani alle tempie (le birre iniziavano a farsi sentire), ed in un attimo fu nel Cyberspazio. Miriadi di dati e di numeri si accesero nella sua mente e come di consueto dovette iniziare ad eliminare le informazioni, che erano sempre troppe, per individuare ciò che gli interessava. Ma qualcosa non andava.
    Nel silenzio assoluto del cyberspazio, solitamente spezzato solo dai "blink!" di qualche pixel e dal fruscio delle informazioni che scorrevano...un suono dissonava dalla consueta melodia digitale. Prima debole, poi sempre più forte e penetrante: un vagito. Un pianto deformato e distorto, che vide insinuarsi nella testa di Ania senza lasciarla dormire, portandola alla follia ed all'idea che solo uccidendosi per overdose avrebbe potuto liberarsene. Non l'aveva posseduta ne l'aveva costretta: aveva solo pianto. Tanto da farla impazzire.
    Cercò di raggiungere altre informazioni e vederci più chiaro, ma il pianto aumentò di volume tanto da fargli male alle orecchie. Possibile? Non aveva timpani, li. Era la prima volta che un segnale riusciva a raggiungere il suo corpo dall'interno senza che fosse lui a guidarlo.
    Doveva isolarlo. Tentò semplicemente di escluderlo ma non fu possibile, era come se il sistema lo riconoscesse come parte integrante di se stesso o al contrario non lo avvertisse nemmeno. Non poteva interagirci. L'unico modo allora era raggiungere la sua fonte ed escluderla dal resto, incasellandone le informazioni in una gabbia di dati insonorizzati...ma ogni volta che gli si avvicinava quella si spostava o scompariva, dandogli indizi contrastanti e suggerendogli dieci direzioni diverse tutte in una volta. Ed il bambino piangeva ancora, ed ancora ed ancora...

    Ore dopo, Jake sarebbe stato ancora li immobile, la mente prigioniera del cyberspazio e di quel pianto incessante. E li sarebbe rimasto, ad occhi chiusi come se non volesse vedere, anche mentre le strade sotto la finestra si riempivano di sangue innocente. Catturato.


    Edited by boide12 - 18/4/2015, 20:17
     
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