Mare

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    Figlia delle Acque

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    Il mare, grande distesa di acqua salata. Allegoria del viaggio infinito, molti eroi si erano avventurati per quelle acque selvagge e profonde, errando per un tempo che andava dilatandosi, fino a quando non imploravano la pietà e l'aiuto di qualche divinità. Beh Ulisse è uno di quei casi, se non il più famoso. Lo ricordo bene, coraggioso ma soprattutto astuto, così furbo da ingannare lo stesso Polifemo, beh una volta drogato non era così difficile prendersi gioco di lui. Eppure nonostante la sua astuzia stoltamente rivelò il suo vero nome al dio del mare... Era incredibile.
    Più lo guardavo più mi chiedevo cosa ci potesse essere al di là di quella immensa distesa di acqua, così vasta che spesso non riuscivo a distinguere il confine tra mare e cielo, soprattutto quando un filo di nebbia mi offuscava la visuale. Mi ero appoggiata ad uno scoglio, visto che ad un paio di passi vi era la scogliera. Certo che il mare era il posto più adatto dove trascorrere del tempo libero, c'era chi si perdeva in letture, chi giocava a calcio o a pallavolo o chi preferiva distendersi al sole per abbronzarsi. Io mi perdevo nei meandri della mia mente, come se non la facessi lavorare già abbastanza la notte da causarmi notti insonne.
    C'era un leggero venticello che mi scuoteva i capelli e trasportava l'odore salmastro del mare fin nelle narici, inspirai con forza come ad imprimermi nella mente quest'odore. Mi ricordava il pesce appena pescato che mio zio portava a casa, lo odiavo, puzzava troppo eppure era sempre buono da mangiare. Si l'aria era satura di una leggera umidità e di sale, ma a me piaceva così com'era.
    Non c'erano gabbiani all'orizzonte, ed era un peccato poichè il loro verso insieme al rumore delle onde erano un'ottima melodia.

    A quanto pare oggi c'è molta calma

    Il mare era completamente piatto, si intravedevano solo i rilievi che il vento provocava sulla superficie e nient altro. Mi aspettavo un tempo migliore, ed anche la compagnia non era stupenda... Beh dopotutto erano le dieci e mezza, era poco probabile trovare un movimentato via vai di gente, non era nemmeno estate... Ma in fondo non era poi così male, non capitava spesso di ritrovarsi quasi da soli in un posto meraviglioso, eppure la vita sociale sta alla base della vita umana, una vita da eremita sarebbe molto difficoltosa da portare avanti per un normale umano, anche se da quel che ricordo vi erano delle eccezioni. Mi guardai ancora un po' in giro. Chissà come proseguiva questa giornata per un qualsiasi altro studente, immagino che la maggior parte sia ad allenarsi, studiare o semplicemente trascorrere una giornata in tranquillità, oppure non sapevano come impegnare il proprio tempo... Come me.
    Sospirai frustrata, mi alzai dalla mia postazione, tolsi le scarpe tenendole nella mano sinistra ed iniziai a camminare sulla battigia.
    Questa volta il sospirò che nacque fu di sollievo.

    Oh finalmente...

    Sentire l'acqua fresca tra le dita, il solletico delle piccole alghe che si attaccano alla pelle, la superficie fredda, bagnata e dura delle conchiglie che potevi trovare per casualità erano sensazioni che per quanto naturali potessero sembrare non avevano prezzo. Potevo morire e rinascere anche cento volte, non volevo perdere questo, per quanto importanti siano i legami umani, erano altrettanto importanti quelli naturali o forse ero io che davo troppa importanza al mare.
    Mi girai per osservare le impronte dei miei piedi sulla sabbia, così come mi aspettavo più della metà erano state cancellate dalle onde... Effimere proprio come la vita.
    Rimarrò qui tutta la giornata?

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    Edited by Fenn - 21/4/2014, 18:39
     
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    dalla stella che brilla di meno...un BUCO NERO O_O

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    Evidentemente, la ragazza era nuova dell'isola. Tranquillità a Mallet Island? Sssssssseh, credici!
    Il mare attorno all'isola, dopotutto, non era meno pericoloso dell'entroterra. Se sulla terra ferma c'erano boschi ombrosi, città abbandonate pullulanti oscuri esseri e misteriose cittadine avvolte nella nebbia, le acque che la circondavano non erano da meno. Le spiagge autorizzate presentavano ovviamente meno pericoli, essendo state esplorate ed eventualmente evacuate da presenze indesiderate a suon di pallottole, fuoco e fiamme dai MTSC e dai Cacciatori della Scuola...ma come in ogni luogo dell'isola, la sicurezza non poteva esser garantita al 100%. E per quanto la gente di Mallet lo sapesse e si fosse negli anni abituata a tutto ciò, prendendo misure di sicurezza ed allenandosi senza sosta nell'arte di fuggire a gambe levate urlando - o magari comprandosi qualche spararaggi ionici a propulsione nucleare di contrabbando da nascondere in borsetta - , si sarebbe potuto dire lo stesso della giovane donzella impegnata ad oziare oziosamente poco più in la del bagnasciuga? La sua prova giunse sottoforma di un'increspatura dell'acqua; la quale pian piano rivelò una lunga pinna dorsale; e mentre i più accorti iniziavano a gridare allo squalo, l'essere si sollevò: un'enorme testa di serpente, lucida ed enorme. Era al largo, e si avvicinava abbastanza lentamente, ma già così svettava per la sua enorme stazza. E poi...ne sbucò un'altra. Ed un'altra. Ed un'altra ancora. E così via dicendo, fino ad arrivare ad un totale di nove mostri marini che non sembravano voler abbandonare l'intenzione di avvicinarsi minacciosamente alla costa, ogni secondo dieci metri più vicini. Ed un occhio attento avrebbe potuto notare che tutte le teste si univano, alla base, ad un unico grosso corpo per la maggior parte nascosto dall'acqua...
    La gente scappava, solo alcuni urlavano. Alcuni erano al telefono, probabilmente nel tentativo di avvertire le autorità competenti. Ma ve ne sarebbe stato bisogno? Su quella spiaggia, c'era una Cacciatrice. Si sarebbe dimostrata degna del suo titolo?
    Puff...non si può manco prendere il sole in topless in pace, ah?
    Ok...forse non era l'unica a potersi fregiare di quel titolo, su quella striscia di sabbia. Accanto a lei, un ragazzo che probabilmente aveva già intravisto - tra quelli impegnati a sonnecchiare distesi al sole - : non molto alto, dai lunghi capelli corvini ed un'espressione vagamente divertita. Indossava solo un paio di pantaloni di tuta, e teneva un braccio allungato sulla destra, con la mano aperta, come fosse in attesa di qualcosa. Si voltò verso la ragazza, rivolgendole un rapido occhiolino, per poi tornare a fissare il mostro. Chi diavolo era costui? E perchè si mostrava così calmo di fronte all'essere spaventoso appena emerso dagli abissi?
     
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    Le forze del bene hanno cannato e andare tutti a farvi fottere.

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    Ultimamente mi ispira postare al passato.


    Onde impazzite! Mostri di Loch Ness a nove teste! Tette giganti! Ok, magari queste non rientravano tra le priorità a cui stavano correndo le menti delle persone sulla riva - " cioè, mi stai dicendo che preferiscono guardare uno schifo di serpente marino??? " - ma almeno un paio di passanti si erano voltati d' istinto a fissarle durante la loro fuga, sbattendo come degli idioti contro un paio di ombrelloni e incespicando tra sabbia e asciugamani prima di rendersi conto che no, anche se le dimensioni erano quelle non si trattava di un paio di palloni da spiaggia! Fasciata in uno strimizito costumino bianco, che quasi sembrava vibrare nel tentativo di tenere compressa la sua prorompente latteria, la loro proprietaria sembrava profondamente contrariata a tutto quell' improvviso fuggi fuggi. Che non era possibile venire invasi pure mentre si stava stesi buoni buoni a pigliare il sole, anche gli spettri oscuri di Dark Souls ogni tanto danno una tregua e a proposito... quell' idra aveva un' aria familiare, ma non era il momento di divagare:
    " ... era la mia giornata libera. " sbuffò la misteriosa dea delle poppe, abbassandosi gli occhiali da sole sul naso e schiacciandosi il seno destro con la mano in modo da avere la visuale libera verso il mare. Si levo gli mp3 dalle orecchie e mentre con una mano si scrostava i rifoli di sabbia da un fianco color mattone, l' altra passava dalla voluminosa mammella alla borsa colorata che la giovine stava usando come cuscino, estraendone una calibro 45 che puzzava di alcool lontano un miglio. Masticava nervosamente una gomma, strizzando gli occhi neri per l' aria carica di sale portata dalla brezza, ma nonostante il pericolo imminente e il caos di bagnanti che si stava riversando attorno a lei restava al proprio asciugamano appoggiata sui gomiti:
    " Hah... " l' altro invece sembrava essersi accorto a stento di tutto il trambusto. Tanto che dava le spalle alla mostruosa apparizione, poggiando la schiena al fondo di una barca arenata, la chiglia nera puntellata da chiazze di salnitro e escrementi di gabbiano, " ... un venerdì qualsiasi nella mia vita. " si limitò a commentare, senza neppure alzare lo sguardo dal libro tascabile stretto nella mano callosa. Le labbra coperte di morsicature succhiavano svogliatamente da una cannuccia, ma il rumore che facevano indicava che la lattina di cola appoggiata sulla sua pancia era ormai quasi vuota. Smagrito come se non toccasse cibo da mesi era un fascio di nervi, vene e muscoli; un contrasto perfetto con le forme burrose della sua vicina di posto, scura contro il suo pallore cadaverico. Ad accomunarli era solamente il disinteresse da parte di entrambi a ciò che stava accadendo, dopotutto l' idra gigante poteva solo aver voglia di un po' di anguria sulla riva. È da maleducati squartare creature giganteggianti senza motivo:
    " ... ora però ho voglia di pesce. Griglia, stasera pesce alla griglia... "
    Il ragazzo rise, grattandosi i bermuda a fiori rossi. Si fermò solo per gettare uno sguardo stranito alla propria mano, quasi non la riconoscesse, archiviando la cosa con uno sbuffo:
    " ... finchè te lo cacci da sola, ci stanno arrivando addosso dieci tonnellate di pesce. " l' idra è un pesce no? O era un rettile? A lui ricorda più un anguilla che un serpente, sinceramente, ma dopo quella volta in cui scambiò Soul per una cozza gigante aveva capito di essere una sega a riconoscere gli animali. Ovviamente gli passò di fianco come se non la notasse, ma sapeva benissimo che la scatarrata che si era appena spiaccicata sul legno marcio dietro di lui era un simpatico segno di disappunto della sua simpaticissima compagna. Come se lo " Stronzo... " da lei biascicato a denti stretti non fosse abbastanza eloquente, eh.
    " E va bene! " visto che lui era un gatto troppo pigro e ciccione si sarebbe procurata la cena da sola! E quindi si alzò in piedi spavalda e sprezzante del pericolo, ancheggiando verso la riva con la canna del suo pistolone appoggiata su una spalla. Ultimatum per il caro e appetitoso mostrone marino: meglio per lui se si fosse ritirato in quel momento, perchè anche se Morgana non era un' indovina prevedeva che entro sera si sarebbe fatta una bella grigliata all' acqua di mare... e non importava da dove veniva la carne!

    Edited by R a v e n - 22/4/2014, 23:52
     
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