Un libro, un libro in particolare!

↘Lucifel Albus ↘Nephilim ↘scheda

Seduto con le gambe sul tavolo, un libro sulla faccia e le braccia incrociate dietro il capo un tizio, un tizio molto più che figo stava dormendo nell'ultimo tavolo in fondo alla bibblioteca. Anfibi neri slacciati, jeans scuri dalla ricercata fantasia a macchie di sangue demoniaco perchè, porca di quella miseria, l'Omino Bianco toglierà anche più di cento macchie ma il sangue demoniaco non è fra queste quindi ce le dobbiamo tenere, canotta bianca e camicia a scacchi blu aperta e con le maniche arrotolate fin sopra il gomito. Un gran bel pezzo di Nephilim dalla muscolatura ben definita ma non esagerata stile Jersey Shore, capelli castani e un bel taglio alla moda, occhi azzurri, sono chiusi per ora ma vi assicuro che sono azzurri, di un azzurro che sembra artificiale per via di quell'aureola dorata appena accennata attorno alla pupilla. Ma tu guarda ... sono io quel figo da paura.
Diciamo che la DMC iniziava a piacermi, se non altro li non avevo continue visite di demoni e angeli che mi bussavano alla porta a qualsiasi ora del giorno per propormi i loro assurdi accordi. Dormivo decisamente meglio e di più da quando mi ero trasferito nel dormitorio della scuola ma, se angeli e demoni si erano presi un'obbligata pausa dalle loro trattative, un'altra piccola e quasi innocente creatura mi teneva spesso sveglio fino a notte fonda. La mia stregasirenademonefenicenonchèbellagnocca mi stava demolendo. Ok, è vero che solo un idiota si lamenterebbe di doversela portare a letto ma cercate di capirmi ... tre, quattro volte al giorno vanno bene ogni tanto, per il mio compleanno o qualche altra ricorrenza speciale, un giorno si e l'altro pure iniziava seriamente a pesarmi. Fortunatamente la scuola era dotata di una meravigliosa bibblioteca pressocchè sempre vuota dal momento che il miglior metodo per ficcare una spada nel culo fiammeggiante di un demone non sta di certo scritto sui libri. Era la mia isola felice. Finchè il mormorio di un tizio che evidentemente non aveva ben chiaro il concetto di "impara a far fuori i demoni" non mi svegliò amico c'è gente che dorme qui

↘Lucifel Albus ↘Nephilim ↘scheda

La mia intenzione iniziale era quella di zittire il tizio, al momento sconosciuto visto che non vedevo una ceppa con il libro sulla faccia, e rimettermi a dormire come un bravo angioletto. Ecco, già di per sè questa è una bella cazzata visto che di angelico avevo solo la metà del mio dna e gli annessi poteri, ma il succo della questione era il mio sonno, il mio meritatissimo sonno dopo la maratona che si era svolta la sera prima nel mio letto. Il chè mi portò a pensare chissà se Phoen è ancora nella mia stanza o se si è già accorta che me la sono svignata mentre dormiva ... certo perchè quando ha sonno lei bisogna dormire ma se sono stanco io mi attacco ....
In ogni caso ... i miei piani di dormire fino al dardo pomeriggio, o meglio ... finchè Phoenix non fosse riuscita a trovarmi, parvero andare in fumo in un nanosecondo "una bibblioteca non è sicuramente il luogo più adatto per dormire" a dir poco scocciato mi ritrovai a fare il verso il tizio sconosciuto ripetendo la sua frase con fare infantile togliendomi, mio malgrado, il libro dalla faccia e rimettendo i piedi a terra se conoscessi la mia ragazza ti assicuro che verresti anche tu a dormire in bibblioteca ok, avevo appena definito Phoenix la "mia ragazza" ma non mi sembrava il caso di chiamarla "trombamica" davanti a quello sconosciuto. Si, in effetti era proprio uno sconosciuto ... mai visto prima, forse era un nuovo arrivato. Un nuovo arrivato piuttosto ambiguo dato il suo strano sorrisetto e quel bizzarro abbigliamento ma chi sono io per giudicare? Se contiamo con chi vado a letto e che già io stesso sono uno strano essere di mio potevo solo starmene zitto e poi ero abbituato a cose ben più strane di un tizio con la toga.
Prima di appoggiare definitivamente il libro sul tavolo diedi un'occhiata alla copertina scioccandomi del titolo che mi ero scelto come "filtro solare" ... era un romanzo erotico ... e che palle, certe cose mi perseguitavano proprio negli ultimi tempi, che ci faceva poi quel genere di libri nella bibblioteca di una scuola del genere era un mistero. Alzai lo sguardo leggermente sconcertato dal libro e mi accorsi che il tizio si era preso la libertà di sedersi di fronte a me e iniziare una pseudo-conversazione che però solo lui capiva si ... come ti pare sembrava provare un certo disprezzo anche se non capii verso cosa, io dal mio canto ero abbastanza incazzato per il mio mancato sonnellino.

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"Povera ragazza ..." ... povera ragazza? Ma quale povera e povera, a parte il fatto che la "povera" in questione mi stava spolpando vivo facendo passare me per il maniaco allupato di turno c'era anche da dire che la signorina poteva far cessare l'esistenza del poveretto seduto di fronte a me (nonchè la mia) prima ancora che potesse chiederle scusa se solo lo avesse sentito mentre la definiva a quel modo. Già, Phoen era decisamente suscettibile riguardo al fattore "sesso debole", sentirsi definire a quel modo o in qualsiasi altro modo che sminuisse, anche se in tono gentile e quasi cavalleresco, la sua abilità nel difendersi da sola le faceva saltare i cinque minuti e in quei casi ti devi solo augurare che, primo: non sia in quel periodo del mese, secondo: che il demone sia abbastanza sazio da non optare per qualche bel ceffone al malcapitato come valida alternativa al contatto fisico di cui si nutriva. Il problema in sè sta più che altro nel fatto che le due cose solitamente vanno di pari passo. Perchè? E state anche qui a chiedermelo? Per quanto mi piaccia posso garantirvi che farmela durante le "sue cose" non mi attizzi particolarmente perciò ... sono cazzi vostri in poche parole. Per un attimo m'immaginai il poveraccio sedutomi di fronte prendere magicamente fuoco in un bel falò azzurrino mentre una rossa, già scazzata per non avermi trovato in camera, gli domandava se avesse un ultimo desiderio da esporle. Ridacchiai tra me e me per poi tornare al tizio che sorrideva a sua ... che cazzo ride questo? cercai di prestare attenzione alla sua bocca mentre si schiudeva lasciondone uscire una frase che percepii solo per metà Galera? ... ero quasi certo che fosse il suo nome visto il "lieto" alla fine della frase perciò, per quanto trovassi alquanto bizzarro il fatto di chiamarsi Galera (perchè non Penitenziario già che c'erano), mi presentai a mia volta Lucifel Albus ... osservai la sua mano tendersi verso la mia ma per principio non mi mossi minimamente continuando a guardarlo dritto in faccia. Più che maleducato mi definirei ... previdente? Mi ero appena dato alla pazza gioia con Phoenix ed ero uscito senza preoccuparmi troppo di farmi una doccia ... che ne sapevo io di cosa aveva toccato lui con le sue manacce? Per quanto ne sapevo poteva tranquillamente essere messo come me ... e questo è un porno aggiunsi indicando con un cenno del capo il libro sul tavolo.