Alla vecchia maniera..

E non si dica che non è clemente a volte.

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    "Si vis pacem, para bellum"

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    Non è un granché ma non avevo chissà quanta ispirazione, scusate..

    Il suo leggero zoppicare veniva aumentato dall’eco della grande sala, mentre perlustrava il suo prossimo campo di battaglia contro lo sporco. Certo, detto così sembrava più la pubblicità dello swiffer o di qualche altro stupido aggeggio per le pulizie ma dopotutto per un bidello come si deve togliere la polvere è un vero e proprio scontro all’ultimo sangue. Il suo bastone da passeggio calava con un secco e assordante tonfo sul pavimento semi-lucido mentre cercava di trascinarsi quelle vecchie gambe appresso. I suoi occhi semi-nascosti scrutavano ogni angolo della Sala Comune, rendendosi conto solo in quel momento di quanto si fosse davvero poco interessato di quegli aspetti della scuola. I dormitori, la sala, le aule: tutte sezioni di routine, di calma e maggiormente controllate per poter rappresentare davvero un pericolo; forse era questa la causa del suo scarso interessamento: saperlo così sicuro non l’aveva mai attratto, sapendo che non avrebbe trovato nulla di vagamente interessante per i suoi appetiti. Ma ora che parte dei suoi interessi erano cambiati era nata la consapevolezza di dover esplorare anche quei luoghi di crescita di mini-cacciatori per cercare in ogni angolo quell’oscuro, cattivo e crudele mostro che era l’acaro, il quale minacciava senza pietà e costantemente quei ridicoli cuccioli in pericolo di allergie. Il suo naso riconosceva gli odori di corpi avvinghiati e di immature unioni in ogni parte di quella stanza, riuscendo quasi ad immaginarsi le scene e i gemiti fanciulleschi difficilmente affibbiati a femmine o a maschi: quella struttura proteggeva bambini in crescita, dediti alle giovani preoccupazioni riguardanti il mangiare, l’”amore” e, se avevano tempo, allo studio delle Arti. Non sapevano ancora ciò che li aspettava là fuori: il male pronto a prenderli e ad ingoiarli non appena quelle mura sicure li avrebbero sputati via, oltre quella soglia robusta e protettiva. Il dolore e la paura li renderà coscienti di tutti quegli sbagli fatti da giovani, come una verità gettata loro addosso a mo di una doccia fredda e spietata, facendoli imprecare per ogni ora passata a preoccuparsi della biancheria della propria ragazza anziché delle magie da imparare per salvarsi la chiappe.
    Perché per l’amore non vi sarà più tempo.
    La sua immaginazione vola e gioisce alla vista di quei volti corrotti dal terrore e le loro voci rotte dai singhiozzi: nonostante l’età si sta quasi eccitando e avrebbe assaporato ancora di più la scena, se non fosse per un rumore colto all’improvviso, strappandolo dal suo piccolo film. Un ragazzo gli si era posto davanti e aveva piantato i piedi in terra, quasi a voler assumere le sembianze di una statua di pietra per impedire al vecchio di passare. Boris si fermò e scoprì su quel volto un’espressione ridicola che a quanto prevedeva il ragazzo voleva spacciare per cattiva, mentre la bocca di lui si trasformava man mano in un ghigno dalle numerose pecche: “Non mi fai paura.” disse “E non capisco come mai tutti abbiano rispetto per uno stupido vecchio come te.
    Detto ciò rimase fermo e impassibile, sempre guardando dritto verso il vecchietto nascosto in parte dal berretto, aspettandosi chissà quale espressione spaventata.
    Avrebbe potuto fargli ciò che desiderava e quando desiderava: le idee erano tante e tutte divertenti, se non fosse per il casino che avrebbe dovuto ripulire dopo e per la perdita di un interessante schiavetto.
    Si: schiavo. Tutte le idee troppo drastiche furono spazzate via, mentre una di loro univa l’utile al dilettevole. Alzò leggermente il capo, mostrando quegli occhi senza pupille e guardando dritto dinanzi a sé, con la più neutra delle espressioni in volto. Dovette reprimere una risata quando il ghigno animalesco del giovane si trasformò in stupore, un minuto prima che tutto il barlume di coscienza abbandonasse i suoi occhi e l’assenza li rendesse vuoti e vacui.
    Pulisci, e sappi che se i tuoi muscoli saranno efficaci quanto le tue parole t’impalerò col mio bastone.
    Il ragazzo si mosse, obbedì sotto l’effetto dei feromoni, spaccandosi la schiena per ore e senza fermarsi: la stanchezza l’avrebbe provata tutto in un secondo non appena Boris avrebbe annullato lo Charme su di lui. Il ragazzo puliva, spolverava con le proprie deboli forze e senza l’ausilio di potere alcuno. Né Boris utilizzò il suo elemento per aiutarlo in qualche modo: sarà vecchio e paziente, ma dentro di sé rode una forza che non ammette benevolenza e capace delle peggiori intenzioni. In confronto a ciò che gli avrebbe dovuto fare, una giornata di pulizie non sarebbe stata nulla.
     
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